25 dicembre 2006

Flaminia Assumma indipendente? No, solo molto confusa

Molta confusione. Questo il succo, credo, del pensiero di Flaminia Assumma, finalmente esternato pubblicamente dopo mesi di silenzio. Flaminia è concreta ed usa parole forti. Parla di indipendenza, pausa di riflessione, di ricorso alle vie legali. No, Flaminia, non si va dall’avvocato per così poco. Andiamo per ordine. E’ sicuramente una richiesta di indipendenza, quella di Flaminia Assumma e della scelta che ha fatto. L’Assumma si sente indipendente, più che esserlo veramente. Lei si sente talmente indipendente da tutti i suoi elettori da mettere a disposizione di Tidei il suo voto. Se si fosse presentata con il centrosinistra, con la lista di Tidei, i suoi elettori sarebbero stati gli stessi? Sicuramente no, almeno sarebbero stati molti, ma molti meno; non avremmo avuto, ad esempio, tutti quelli che votando Assumma hanno idealmente barrato la fiamma tricolore. A chi ha votato Flaminia perché esponente di An cosa ha mai detto questa donna? Nulla. Questo nulla è troppo o troppo poco? Forse l’indipendenza che Flaminia cerca è quella di poter finalmente, forse per la prima volta nella sua vita, far quello che le pare, e sicuramente non è poco, ma non è un atteggiamento politico.E’ solo l’esigenza di chi si sente stretta dalla parte di chi ha perso, ma le regole del gioco si dettano prima, non si cambiano in corsa, altrimenti non è un gioco ma una semplicissima ed infantile prepotenza. Il candidato a qualsiasi competizione elettorale si propone quale nuncius di un determinato gruppo di cittadini e come Flaminia sottoscrive un programma elettorale. Ha cambiato idea, allora? E’ giusto che sia. Ma non difenda questa sua disinibizione morale e politica come una virtù. Virtuoso sarebbe stato continuare a fare il dovere per il quale tanti cittadini l’avevano mandata a sedere su uno scranno del consiglio comunale o gettare la spugna. Virtuoso sarebbe stato rendere pubblica dichiarazione di voto ogni volta che avesse alzato il braccio in difesa della maggioranza di Tidei, ma questo non è mai successo e, probabilmente, non succederà. La storia della pausa di riflessione sembra un’altra costruzione mentale. Pausa da cosa, da quale immensa fatica politica? Se dovessimo analizzare i fatti sarebbe carino poter fare un sondaggio e chiedere ai cittadini di Santa Marinella quale sia il contributo che abbia dato alla Perla del Tirreno; se volessimo essere veramente sadici potremmo chiedere agli addetti ai lavori quale sia il contributo che quest’esponente politica abbia dato ai lavori dell’assise comunale in quasi due mandati. La risposta sarebbe, in tutte e due i casi, scontata. Naturalmente l’attacco che è venuto da sinistra le è bruciato, come tutte le verità che uno non vorrebbe mai sentirsi dire. Abbia pazienza, Flaminia. Sicuramente Bufalini ed i suoi sono scortesi, maldestri e un po’ troppo bacchettoni ma hanno avuto il pregio, forse tardi, di rendersi conto di chi hanno portato dentro le nostre case. Allora un’esortazione, magari natalizia, la facciamo noi e proprio nell’occasione del Santo Natale, con maggiore educazione e cortesia. Se la prenda veramente una splendida e lunga pausa di riflessione. Lasci stare i cittadini e la loro, scontata, ingenuità.
Se è vero che siamo a Santa Marinella noi non siamo mica i “Pirla del Tirreno”.

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