30 dicembre 2006

Non tutte le stampelle vengono per nuocere.

L'argomento di fine anno è, udite udite, chi ha stampellato chi.
Il meraviglioso ed assonante neologismo è stato utilizzato per definire il comportamento di chi, con coscenza e volontà o meno, ha reso possibile l'azione dell'avversario. Ed ecco ora le due correnti. C'è chi, come me, è convinto che gli stampellatori siano i ragazzi di V. Bianchi, G. Dani compreso. Un atteggiamento virile e politico sarebbe stato quello di lasciare la "stravagante" maggioranza di Tidei a cuocersi nel suo brodo. Così non è stato. Ma dire che F. Assumma ha stampellato Tidei è una cosa assolutamente fuori luogo semplicemente perchè lo stampellatore non è un soggetto che si prodiga in servizio permanente ma lo fa caso per caso. Invece F. Assumma è ormai dell'altra parte, ne riceve le meritate prebende e ricopre addirittura vistosi incarichi (vedasi la delega alla casa). Cosa c'e' di strano quindi nel fatto che Flaminia Assumma abbia alzato il braccio in soccorso di Tidei e dei suoi? Ha fatto il suo dovere, ha risposto alla chiamata con il più classico degli "Obbedisco".

Puerili sono anche le manifestazioni di giubilo.
Nessuno, ripeto nessuno, ha avuto il merito di nulla ne si può vantare di alcunchè. I 52 lavoratori sono nelle condizioni, quasi tragiche, nelle quali si trovano perchè la sciagurata gestione del personale e delle infrastrutture comunali attuata da chi ci governa li ha portati dove sono. Se non fossero stati deportati nella multiservizi oggi, alla luce della finanziaria appena approvata, sarebbero dipendenti comunali di ruolo. Il voto di giovedì non incideva sulla loro permanenza in servizio ma sul rinnovo degli incarichi, settore per settore, alla multiservizi. Se giovedì non si fosse votato non sarebbe successo nulla di completamente irreparabile. Si sarebbe riconvocato il consiglio per il 2 o il 3 gennaio successivo e tutto sarebbe andato avanti con la consueta ed ormai nota indolenza.

Certo far saltare un consiglio comunale per l'ignavia di una impalpabile ed ottusa maggioranza sarebbe stato un gesto clamorosamente politico, ma forse di far politica a Santa Marinella non ha mai avuto voglia nessuno.

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