30 dicembre 2007

Oggi quanta gente? Quella giusta












Quanta gente? Non lo so. A me è sembrata tanta. Non solo le solite facce ma anche tanti curiosi. Scarso il tam tam, pessima l'occasione domenicale prefestiva ma tantissima la voglia di assalire i due esperti che ci siamo portati dietro (dr. Ghirga e ing. Bruschi) che hanno ribadito il solito motivo. La salute è nostra, soltanto nostra e noi ci possiamo determinare in questo senso. La legge è probabilmente dalla parte sbagliata, quella della Telecom. Il buon senso? Non abita più a Santa Marinella da un pezzo. La gente era anche molto scocciata di sentirsi dire sempre le stesse cose. Non se ne può più di ricorsi al Tar, esposti, denunce. Questi sono atti da caso limite. A me sono saltati agli occhi due particolari importantissimi. Il primo riguarda il coinvolgimento delle comunità cittadine nelle scelte amministrative importanti. Da due anni Telecom scriveva al comune per farsi concedere un sito dove installare una sua antenna ed il comune non ha mai risposto alla Telecom. Questo ce lo doveva spiegare il Faraone l'altro giorno quando è venuto a darci una lezione di vita davanti ai cancelli di via Ortigara ma non ce l'ha detto (come non ci ha mai detto tante cose). In fondo oltre un mese fa lo stesso Comune aveva ricevuto l'ordinanza con la quale il Tar sospendeva il suo diniego ai lavori, ma la cosa si è saputa solo a lavori iniziati e perchè qualcuno è andato in giro a rompere...Non c'è quindi alcuna forma di partecipazione. La musica non è cambiata; forse la poltrona di via Rucellai è dotata dello straordinario potere di far sentire chi ci appoggia le sue auguste natiche depositario di un potere assoluto di diretta derivazione divina. La seconda questione è quella della rilocalizzazione. Se si spostasse il sito su via delle Colonie a noi non piacerebbe lo stesso. Il problema per i ragazzi delle medie non sarebbe assolutamente cambiato. Daltronde il dottor Ghirga ha spiegato chiaramente che gli effetti delle esposizioni prolungate ai campi elettromagnetici non si conoscono ancora. I primi studi sono partiti nel 2001 e soprattutto negli adolescenti il sistema neurologico è più indifeso in quanto in via di sviluppo. Sono notizie non confortanti, insieme a quella secondo la quale l'antenna Telecom non servirebbe alla telefonia cellulare ma ad internet, al Wi Max, i collegamenti senza fili. Questa è una chicca, non ce l'ha detta nessuno ma nasce da una mia personale deduzione che si basa su quattro elementi.
  • perchè non usare ancora, per un'altro palo, il sito di Poggio del Principe che è gia denso di antenne?
  • non ci sono problemi di copertura su tutte le quattro bande utilizzate da Tim, a cosa serve allora un'altra installazione?
  • Sielte, l'installatore, dice di lavorare non per Tim, proprietario della rete cellulare, ma per Telecom, proprietario di Alice e connessi
  • il Faraone, uscito dal consulto con la Telecom, ha affermato che i lavori sono stati sollecitati dagli utenti che avevano problemi di connessione con internet

Per me queste ragioni sono sufficienti per affermare che si tratti di WiMax, una tecnologia molto più potente della cellulare e che potrebbe rientrare tra le deroghe al piano delle antenne predisposto dal comune del quale parlava l'ordinanza del Tar.

La questione, in questi termini, è molto difficile.

Manca, comunque, tra le voci che hanno strillato in questi giorni quella dell'unico candidato sindaco finora autonominatosi. Forse le feste fanno scemare l'impegno politico, anche la foga va in vacanza. O forse non ci sono ne salsicce ne pennette da distribuire. O forse, anzi quasi certamente, quando i ferri da battere, caldissimi, toccano le persone nell'intimo ci si rende conto della propria impotenza e si fa finta di nulla.

Fare politica è una cosa, vivere per la gente, senz'altro, un'altra.

Buon anno, ne abbiamo tutti bisogno

1 commento:

Anonimo ha detto...

l'allergia alle onde elettromagnetiche
«Il Wifi fa male» e Parigi lo disattiva
Bloccato in 4 biblioteche dopo che gli impiegati hanno accusato vomito, vertigini e insonnia

*
NOTIZIE CORRELATE
*
La notizia su Le Monde

PARIGI - Vertigini, nausea, dolori muscolari, insonnia. Non sono sintomi dell'influenza, ma dell'«allergia» al campo magnetico generato dal Wifi. Un fenomeno in espansione che preoccupa il comune di Parigi che ha disattivato il segnale in quattro biblioteche pubbliche. Decisione in linea con quanto già accaduto in Inghilterra, Germania e Canada..

AMBIZIONE - L'allarme è scattato dopo che la giunta di Bertrand Delanoé ha puntato sul Wifi per portare anche nei luoghi pubblici l'accesso gratuito alla rete. Un programma ambizioso: 225 centraline sparse in tutta la capitale. Non solo biblioteche, ma anche parchi, municipi, musei, piazzette.

NAUSEA - Ma in quattro biblioteche gli impiegati hanno cominciato a sentirsi male, soprattutto quelli che lavoravano vicino ai ripetitori WiFi. «Nausea, vertigini, insonnia - spiega Stephen Kerckhove, direttore generale di Agir pour l'Environnement (Ape) - sono sintomi tipici da campo magnetico nocivo».

MORATORIA - L'Ape e un'altra associazione hanno imposto una moratoria che la settimana prossima potrebbe estendersi al resto delle biblioteche della Ville Lumière. «Non siamo contro il Wifi a priori - precisa Kerckhove - ma è necessario affrontare scientificamente la questione».

STUDI - Un anno fa, l'Autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni elettroniche (Arcep) aveva definito innocuo il Wifi ad uso domestico. «Il problema - sottolinea Kerckhove - si pone quando il segnale copre zone più vaste». Un primo studio è stato avviato dalla stessa Arcep, ma i risultati saranno noti solo a fine 2008.

INGHILTERRA - L'«allergia» al Wifi riguarda anche altri paesi europei. Ad aprile, in Inghilterra, il Sindacato degli insegnanti ha chiesto la sospensione del segnale nelle scuole, cogliendo l'allarme lanciato da William Stewart, presidente della Health Protection Agency. A giugno, un'inchiesta della Bbc dimostrava che il campo magnetico in un'aula equipaggiata con Wifi era tre volte più potente di quello emesso da un ripetitore Gsm.

MONDO - In Germania, lo scorso anno, il Wifi è stato vietato in tutte le scuole di Francoforte e la scorsa estate, il governo Merkel ha chiesto ai tedeschi di privilegiare l'accesso via cavo. In Canada, il rettore dell'Università di Lakehead (Ontario) ha cablato con fibre ottiche il campus, disattivando tutte le centraline Wifi, «perché - si legge sul sito dell'ateneo - è provato che le onde elettromagnetiche provocano disturbi comportamentali, ostacolano le funzioni cognitive, favoriscono lo stress, interferiscono con le onde cerebrali». Insomma, Internet va bene per studiare, ma non deve dare alla testa.


dal CORRIERE DELLA SERA
http://www.corriere.it/esteri/07_dicembre_18/wifi_dannoso_parigi_6daf0ffe-ad8a-11dc-af1c-0003ba99c53b.shtml