Abbiamo notato con piacere che il materiale bituminoso altamente inquinante ( rilevata anche dal sindaco Tidei ) , nel tratto iniziale della nuova strada che permette l’accesso alle sabbie nere , è stato prontamente rimosso e che la duna , che ospita ancora specie floristiche protette, non ha subito danni irreparabili.
Nessuno di noi ha dimenticato il progetto di allargamento della riserva che di fatto avrebbe creato un’area archeologico-naturalistica unica in Europa e che, secondo noi “stupidi ambientalisti”, sarebbe stata fonte inesauribile di sviluppo ma che purtroppo giace da + di 20 anni nei cassetti delle varie amministrazioni che invece realizzano solo cementificazione, con conseguente cambiamento dei connotati naturali del nostro territorio che continua a perdere quelle caratteristiche che lo rendevano unico per un turismo di qualità..
Quando ancora pensavo di poter essere il delegato all’ambiente del sindaco Tidei, contattai il sig. Rossi ( locatario dei terreni Gepra) per proporgli l’apertura dell’accesso, ma con alcune prescrizioni nella realizzazione DAL MOMENTO CHE TALE TRATTO DI COSTA doveva ESSERE inserito in un progetto di ampliamento della riserva regionale di Macchiatonda che la regione Lazio tra l’altro, accoglierebbe con cospicui finanziamenti.
Prescrizioni e suggerimenti che oggi rinnoviamo auspicando che saranno tenute in considerazione.
1) la legge regionale 61 del 1974 tutela specie vegetali in via di estinzione ancora presenti nella duna della sabbie nere di Pyrgi, tra queste la calcatreppola (Eryngium maritimum, giglio di mare (Pancratium maritimum). La distruzione di tali esemplari comporta conseguenze di carattere penale nei confronti dei responsabili. Auspichiamo pertanto che tali presenze floristiche siano salvate e valorizzate da piccole recinzioni e tabelle esplicative.
2) suggeriamo di realizzare il parcheggio subito dopo l’ingresso, adiacente all’Aurelia e magari approntare un servizio di nolo bici, rishò, macchinette elettriche per portatori di handicap per raggiungere la spiaggia.
3) la duna deve essere superata realizzando dei ponticelli in legno che ne preservino l’esistenza in quanto luogo di riproduzione di dette specie protette.
Se si vuole andare a speculare anche sull’ultimo tratto di costa ad alta naturalità tutte quelle attività economiche legate ad un turismo sostenibile e quindi durature andranno perse.
Nb. Nessuno è contrario alla fruibilità di qualsiasi parte del nostro territorio, nessuno e’ contrario ad una crescita occupazionale ma molti esseri umani, non solo nel nostro comune, chiedono tempi e modi diversi, maggior attenzione a che le risorse naturali non siano distrutte per sempre per un immediato, limitato guadagno di pochi .
Essere inclusi in una zona ZPS o in un’oasi naturale e’ una fortuna non una “IATTURA”.
Emidio Bufalini Giovanni Dani
Nessuno di noi ha dimenticato il progetto di allargamento della riserva che di fatto avrebbe creato un’area archeologico-naturalistica unica in Europa e che, secondo noi “stupidi ambientalisti”, sarebbe stata fonte inesauribile di sviluppo ma che purtroppo giace da + di 20 anni nei cassetti delle varie amministrazioni che invece realizzano solo cementificazione, con conseguente cambiamento dei connotati naturali del nostro territorio che continua a perdere quelle caratteristiche che lo rendevano unico per un turismo di qualità..
Quando ancora pensavo di poter essere il delegato all’ambiente del sindaco Tidei, contattai il sig. Rossi ( locatario dei terreni Gepra) per proporgli l’apertura dell’accesso, ma con alcune prescrizioni nella realizzazione DAL MOMENTO CHE TALE TRATTO DI COSTA doveva ESSERE inserito in un progetto di ampliamento della riserva regionale di Macchiatonda che la regione Lazio tra l’altro, accoglierebbe con cospicui finanziamenti.
Prescrizioni e suggerimenti che oggi rinnoviamo auspicando che saranno tenute in considerazione.
1) la legge regionale 61 del 1974 tutela specie vegetali in via di estinzione ancora presenti nella duna della sabbie nere di Pyrgi, tra queste la calcatreppola (Eryngium maritimum, giglio di mare (Pancratium maritimum). La distruzione di tali esemplari comporta conseguenze di carattere penale nei confronti dei responsabili. Auspichiamo pertanto che tali presenze floristiche siano salvate e valorizzate da piccole recinzioni e tabelle esplicative.
2) suggeriamo di realizzare il parcheggio subito dopo l’ingresso, adiacente all’Aurelia e magari approntare un servizio di nolo bici, rishò, macchinette elettriche per portatori di handicap per raggiungere la spiaggia.
3) la duna deve essere superata realizzando dei ponticelli in legno che ne preservino l’esistenza in quanto luogo di riproduzione di dette specie protette.
Se si vuole andare a speculare anche sull’ultimo tratto di costa ad alta naturalità tutte quelle attività economiche legate ad un turismo sostenibile e quindi durature andranno perse.
Nb. Nessuno è contrario alla fruibilità di qualsiasi parte del nostro territorio, nessuno e’ contrario ad una crescita occupazionale ma molti esseri umani, non solo nel nostro comune, chiedono tempi e modi diversi, maggior attenzione a che le risorse naturali non siano distrutte per sempre per un immediato, limitato guadagno di pochi .
Essere inclusi in una zona ZPS o in un’oasi naturale e’ una fortuna non una “IATTURA”.
Emidio Bufalini Giovanni Dani
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