14 settembre 2007

L'unica cinta stretta è la nostra

Sta diventando una questione di principio quella di dimostrare di aver rinunciato o saper rinunciare agli "emolumenti", gli stipendi per fare politica insomma. Chi ha rinunciato prima, chi ha rinunciato dopo, chi lo farà e chi non lo farà. Quartieri dice:"Barbazza propone di rinunciare ai suoi emolumenti (circa 400 euro) da presidente del Consiglio? Peccato che quel che lui paventa qualche assessore, compreso il sottoscritto, lo ha fatto davvero da tempo e, quel che più conta, senza alcuna pubblicità. Personalmente ho rinunciato chiedendo al Comune di devolvere la piccola cifra (anche in questo caso si tratta di circa 400 euro mensili) per l’assistenza di cui, mi risulta, beneficiano turno cinque famiglie”. E non è pubblicità, questa? Faccia, visto chre si sente in vena, i nomi degli altri rinunciatari. Personalmente ne ricordo uno soltanto, e di peso. Quello che prima e dopo la sua elezione disse che il sindaco non sarebbe costato nulla. Basta con le chiacchiere, guardiamo i pezzi di carta. Il conto consuntivo 2006, qui riprodotto,

dice cose completamente diverse. Forse per questo nella seduta di consiglio comunale che trattava del bilancio qualcuno ha insistito per votare per forza senza dibattere di cifre e numeretti. Se non volete leggere vi do io qualche dato gagliardo:

  • Indennità di carica sindaco ed assessori 177.247,57
  • Indennità di presenza sedute consiglio 10.260,00
  • Indennità di presenza commissioni 2.000,00
  • Indennità di missione 1.000,00

Sono 190.000 euro iscritti a bilancio e dei quali nessuno ha mai potuto discutere, visto come sono andate le cose.

Mi sapete spiegare, allora, chi ha rinunciato ed a che cosa?

Mi sa che gli unici a rinunciare a qualcosa siamo stati noi.


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