26 settembre 2007

Rimpasto, l'ultima frontiera.


Lo dice la parola stessa, usare gli stessi ingredienti. E ne vale la pena? Se non funziona non funziona. Perchè prolungare la nostra sofferenza? Non esiste una grande platea dove poter cogliere i fiori migliori. La maggioranza si regge su dodici elementi. Andare, fra questi, a cogliere otto posizioni di rilievo significa, bene o male, andare a reincaricare sempre le stesse persone che se non hanno funzionato prima continueranno a non funzionare. Unica nota di rilievo è per Flaminia Assumma, data in pole position per subentrare a una Giovanna Caratelli caduta in disgrazia proprio ora che il PD cominciava a girare.

Che dire? Vale la pena cambiare tutto per non cambiare mai nulla? Catalizzare l'iniziativa potrebbe essere un imperativo di elevata attualità ma nella sindrome anestetica generale non è possibile vedere, almeno nel breve periodo, sintomi di reale novità.

Il gran passo non si farà perchè nessuno ha voglia di farlo. Il Faraone, buon per lui, non verrà sfiduciato perche, come detto già ieri, a nessuno conviene.

Ci piaccia o no, dovremo rimpastare e masticare sempre lo stesso, amaro, boccone.

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