12 maggio 2008. Il sindaco Roberto Boccoli alla sua prima riunione di giunta. Se tutto continua così è una foto non più del futuro ma di un'attualità schiacciante. La situazione più che tragica appare paradossale. La situazione nella maggioranza è glaciale. Non c’è unione, manca la condivisione di un progetto, manca uno sguardo unitario rivolto al futuro della città e della sua gente. Manca un leader in grado di saper tenere il centro della scena. Non esiste nemmeno più un modello da rispettare. Accantonato e seppellito il faraonico programma ora si è passati alla vetrina del cemento. Un elenco di infrastrutture sulla cui utilità si potrebbe discutere all’infinito. Spariti i servizi, alla persona, alle famiglie, al commercio, all’artigianato, rimangono in piedi solo scheletri, solo appalti da assegnare. Un altro sintomo forte della sonnolenza che ha preso la vita politica cittadina è la mancanza di qualsiasi tipo di dibattito. Ieri alla presentazione dell’operazione di bilancio partecipato uno dei consulenti del comune ha detto che lo scopo del documento era evitare che la gente si radunasse in gruppetti e sparlasse. Forse sarebbe meglio dire che un grande obiettivo è che la gente smettesse proprio di parlare e di discutere . E sarebbe un gran successo, diminuirebbe per esempio l’inquinamento acustico. Dovesse cadere quest’amministrazione il vuoto sarebbe probabilmente incolmabile. Nessuno, per ora , si fa avanti; nessuno intende più parlare da capopartito o da futuro candidato. Beh, per quanto possa sembrare strano, la possibilità che il nostro candidato, Roberto Boccoli, possa sedere in quella poltrona è veramente forte, oggi come oggi. Va chiarito un concetto e cioè che in ogni caso, si votasse a maggio come fra due anni, chi andrà lì non per governare ma per ripristinare uno status quo. Niente programmi, niente proclami soltanto una gran voglia di fare, e ce ne sarà bisogno.
Noi voteremo Boccoli.
Noi voteremo Boccoli.
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