23 ottobre 2007

Oh no, i futuristi no!

Hanno cantato la guerra come “unica igiene del mondo”, crudeli e pazzi, indifferenti all’evidenza che la guerra aveva massacrato innocenti da sempre, ragazzi e giovani uomini buttati su un campo di battaglia a scannarsi; oh no, i futuristi no , crudeli, pazzi e stupidamente ignari di fronte a quello che stava per succedere, non più guerre fra giovani uomini di eserciti uno di fronte all’altro, ma mattanze di innocenti sulle trincee e soprattutto nelle strade delle città, massacri e genocidi, i futuristi, questo cantavano i futuristi che del futuro non aveva capito niente di niente…. Privi di sostanza filosofica e artistica, hanno lasciato dietro di sé solo un po’ di quadri, e un mucchio di manifesti, perché non erano intellettuali liberi, ma pifferai di una borghesia industriale che doveva propagandare le proprie macchine e le proprie guerre.
E poi in quella fontana rossa io non vedo nessun gesto futurista, ma solo l’atto di un povero fallito in cerca del suo quarto d’ora di celebrità, che naturalmente ha avuto, perché i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa, la tv in particolare, hanno bisogno del marciume umano, perché ciò che è mite e buono, rispettoso, non fa notizia, ossia non fa vendere pubblicità.
Allora facciamola ‘sta rivoluzione, ma guardando avanti, avendo il coraggio di dire e praticare i gesti miti e buoni, avendo la forza di dire senza arroganza, ma con determinazione, quello che fa schifo: il Novecento ha fatto schifo, la guerra ha fatto e farà schifo sempre, la distruzione del nostro pianeta fa schifo, la televisione italiana fa schifo, spesso fanno schifo pure i giornali italiani, i pifferai che ingannano i puri di cuore fanno schifo, la ricerca della ricchezza o del potere a tutti i costi fa schifo, la mancanza di etica nella prassi politica fa schifo, il voto di scambio fa schifo, il centro commerciale a via valdambrini senza viabilità, con il fosso tombato, con nuvole di polvere e rumore assordante che si riversano sui bambini e le maestre, fa schifo.
Paola Rocchi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oh si si, i Futuristi si si!

Mi ergo, per paradosso, a difensore d’ufficio del futurismo, non sono mai stato un Futurista se non per spocchia contro il parere della vulgata maggioritaria, resistenziale e antifascista. Il tentativo della Professoressa Rocchi di voler ridurre il movimento futurista ad una banda di “pazzi e crudeli”, con un tentativo liquidatorio a metà tra Al Capone e la censura di stampo sovietico, è sinceramente eccessivo. Voler ridurre il contributo straordinario dato dal movimento futurista dal punto di vista artistico, filosofico, sociale, politico e del costume significa andare fuori misura. Voler negare che i futuristi siano stati gli interpreti più attenti se non i fautori dei sommovimenti che hanno investito i primi anni del secolo scorso è perlomeno miope. Voler negare i contributi dati dai futuristi nella moda, nel design ed anche nell’emancipazione della donna nella società moderna è qualcosa di sinceramente goffo. I futuristi sono stati nella storia gli unici cantori crudeli e pazzi della Guerra? Allora dovremmo liquidare allo stesso modo tre quarti dei classici, il Virgilio dell’Eneide, il Caio Giulio Cesare del De bello Gallico, ma anche e ironicamente il simpatico Ernesto Hemingway che, schieratosi apertamente con le schiere antifranchiste, andò in Spagna dicendo: “Vado per uccidere almeno un fascista” (peccato che trovò un fascista che sparava meglio di lui). Allora per questa frase idiota dovremmo rinunciare a tutte le opere dell’Ernesto esule a Cuba? Penso proprio di no! E che dire del simpatico Nazim Hikmet, il poeta filosovietico !?! Ma ancora, dobbiamo credere secondo le prospettive neoghandiane della Prof.ssa Rocchi che la guerra è sempre male e la pace è sempre bene? Sempre? Anche qui i conti non tornano, i popoli di tre quarti del pianeta a noi occidentali ce la stanno giustamente promettendo e alcuni ce la stanno già facendo, la guerra, ma non penso perché siano pazzi, tutt’altro.
Comprendo il senso protettivo della Professoressa, percepisco lo stato d'animo accoratamente sentimentale del finale dell’articolo, avverto anche il grido di dolore per le ingiustizie che quotidianamente dobbiamo sopportare da una banda di pseudoamministratori, ma non è con la censura che si riuscirà a trovare la strada giusta e nemmeno riducendo un gesto straordinariamente simbolico ad un atto di vandalismo. A margine, tutto ciò spiega in modo solare come mai dal liceo scientifico di santa marinella non sia mai uscito non dico un fascistello, ma almeno una mezza calzetta futurista.

Un cosmopolita

Anonimo ha detto...

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