30 ottobre 2007

L'analisi del coltello ( e della forchetta)


Roberto è piccolo ma allo stesso tempo grande; l'analisi che fa è forte e spietata ed il fatto di dissimularla sotto una "falsa" intervista lo rende indubbiamente un abile professionista. Ma ha ragione, nella parte fionale, quando sostiene che non esista una vera alternativa al Faraone. Dopo l'implosione della maggioranza una bella botta, un colpo ben assestato sarebbe stato l'imporre alla città un modello nuovo di crescita, di sviluppo, di costume: una vera alternativa, insomma. Il centrodestra, un centrodestra valido e vivo poteva fare la differenza, essere la soluzione. Io aveva già parlato di un'alternativa di destra, senza il centro, ma la mia era una proposta forte, come sono abituato a farne anche per un senso di rottura degli schemi che mi sono sempre portato appresso. Quindi il centrodestra come soluzione vera. Ma esiste a Santa Marinella un centrodestra? E se qualcuno avesse la velleità di rispondere affermativamente è in grado di spiegarci il suo stato di salute? Respira ancora?

Togliamoci uno degli ultimi dubbi rimasti: la maggioranza del Faraone si è dissolta, nessuno l'ha fatta cadere e nella stessa maniera si è sciolto anche il centrodestra e forse non si costituirà mai più. I sintomi? La mancanza di una strategia vera e certa, la mancanza di obiettivi condivisi, l'incapacità di operare scelte collettive, di coltivare un progetto condiviso, di trovare un'intesa su qualcosa. I più colti potrebbero sentenziare che questa situazione sia stata generata da una mancanza di voglia, dalla mancanza di velleità, dalla incapacità di parlare alla gente e di discutere di politica, di elaborare idee e progetti. Senza dubbio questi due anni e mezzo di opposizione sono stati piatti, senza iniziativa, giocati di rimpallo, sempre in difesa. L'opposizione è stata asfittica, scollata, disordinata ed altempo stesso molto, molto fortunata. Come ebbi a dire tanto tempo fa mai un'opposizione è stata condotta da una minoranza che aveva il sostegno della maggioranza dei cittadini. Anche ora che si sta tentando di costruire uno straccio di programma, nel quale per inciso non crede nessuno e che ora come ora non serve a nessuno, manca una parola sui temi forti come il problema della termocombustione dei rifiuti, l'assetto del commercio, il destino della mutiservizi, i mille project financing o la sorte del porto Odescalchi. Manca quindi non solo un disegno politico condiviso ma anche la voglia di crearlo, non se ne avverte la necessità.

La soluzione, figlioli carissimi, è nel tornare a fare politica, aprire questo benedetto laboratorio, lasciarsi alle spalle qualsiasi disegno precotto ed ogni finzione istrionica da palcoscenico, da ultimo minuto. Il malgoverno del Faraone è imploso, è inutile darsi altri alibi. Spero che chiunque sia destinato a tornare sulla poltrona di via Rucellai sappia dare risposte concrete ai bisogni della gente, risposte in grado di reggere anche nel tempo, di regalare speranze. Ecco, in poche e chiare battute, sintetizzato il miglior programma elettorale possibile, da diffondere con una propaganda semplice, confezionato in un progetto valido e sostenuto da gente determinata. L'alternativa? Il solito partito della forchetta, nulla di più. Ma non credo ce lo possiamo permettere ancora, nè, in fondo, meritare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ripetiamolo ancora una volta: L'unica alternativa vera, moralmente sana e politicamente credibile si trova nel tavolo del lunedì, in quella miscela di rappresentanza politica e società civile che abbiamo già conosciuto ai tempi di "Progetto Città". Solo lì si costruisce una sana alternativa al disfacimento politico, civile ed umano lasciato da Tidei e dai suoi sodali.
Thebadman