Sta nascendo l'Assemblea costituente del partito democratico.
La Costituente, come tale, dovrà porre le condizioni di base, stabilire regole e norme per il funzionamento democratico del costituendo partito.
Bisogna porsi immediatamente alcuni interrogativi, cioè:
Se quegli organismi, che gli elettori del Partito democratico stanno per eleggere, devono assolvere ad un ruolo costituente, per quale motivo non viene eletta la sola Assemblea costituente nazionale?
Per quale motivo viene eletta anche un'Assemblea costituente regionale?
Per quale motivo i due principali partiti protagonisti della nuova formazione (DS e Margherita) hanno tenuto in piedi i loro centri direzionali malgrado si siano sciolti almeno tre mesi fa, all'atto dello svolgimento dei loro ultimi rispettivi organismi nazionali, conclusisi con la elezione di una Commissione dei saggi il cui compito era quello di fissare le regole generali del nuovo partito?
Nella storia dei partiti, e di qualunque altra organizzazione politico sociale, gli atti costitutivi vengono elaborati, completati ed approvati da un consesso nazionale (assemblee, comitati, consigli, adunanze etc.).
In altre pochissime occasioni si è partiti dal basso: dalle strutture locali e, a scalare, da quelle zonali, provinciali e così via. Sono questi i casi, rarissimi, in cui si è voluta una partecipazione reale della gente.
Allora perché, nel caso del partito democratico, si vuole eleggere anche un'Assemblea costituente regionale che rappresenta il punto intermedio fra strutture nazionali e locali?
Perché i centri di direzione nazionale di DS e MARGHERITA si sono riservati il diritto di formare, accettare e comporre direttamente le principali liste?
Il marchingegno è stato adottato probabilmente per dare risposte ad apparati o ai tanti addetti alla politica che, principalmente nell'ambito dei due partiti, non avrebbero trovato spazio nelle sole liste nazionali. Dunque questa scelta/marchingegno risponde ad una logica interna di autoconservazione degli apparati o degli addetti. In sostanza al mantenimento di un potere centrale e periferico che vuole riproporre le vecchie nomenclature.
Questo tipo di giudizio può essere confermato da una rapida scorsa delle principali liste, quelle più accreditate sul piano del risultato elettorale, che vedono in testa gli esponenti più significativi dei vecchi partiti e, a scalare, persone sconosciute alla politica e alla società civile.
Il meccanismo delle liste bloccate, che esclude le preferenze sui singoli partecipanti, garantirà l'elezione dei primi delle liste (cioè gli apparati) ed escluderà ineluttabilmente le cosiddette "seconde scelte".
Ci sono ancora altri pericoli-imbrogli che potranno verificarsi, secondo me ancora più gravi.
Uno di questi è rappresentato dal pericolo che una volta eletti gli organismi costituenti si trasformino in definitivi. L'Assemblea costituente del partito democratico dovrà durare uno,due, massimo tre mesi per fissare regole ed approvare atti che dovranno poi ispirarne la vera e propria formazione partendo da basso, cioè dalle realtà locali.
I marchingegni adottati fanno sospettare, invece, che questi organismi si trasformino in definitivi.
Ciò creerà un vuoto di presenza nel territorio visto che, a partire dal 14 d'ottobre, non ci potranno essere più scuse per mantenere in piedi le vecchie sedi dei partiti.
Ma come saranno elette le nuove istanze territoriali periferiche?
I cittadini elettori del nuovo partito saranno chiamati a votare con l'adozione del voto segreto nelle urne o si adotterà il sistema delle tessere fatte casa per casa, magari pagate dal notabile, sindaco o potentato locale?
Ci sarà la corsa alle tessere e si occuperà la nuova sigla politica con parenti, amici, prezzolati, per sostenere un vecchio potere che si è alimentato con la politica, le speculazioni e gli affari o si consentirà la partecipazione reale della gente che ha creduto, nonostante tutto, a questo nuovo progetto?
Tutto ciò premesso, affido alla vostra valutazione i miei giudizi e i miei sospetti.
Samuele Anselmo
La Costituente, come tale, dovrà porre le condizioni di base, stabilire regole e norme per il funzionamento democratico del costituendo partito.
Bisogna porsi immediatamente alcuni interrogativi, cioè:
Se quegli organismi, che gli elettori del Partito democratico stanno per eleggere, devono assolvere ad un ruolo costituente, per quale motivo non viene eletta la sola Assemblea costituente nazionale?
Per quale motivo viene eletta anche un'Assemblea costituente regionale?
Per quale motivo i due principali partiti protagonisti della nuova formazione (DS e Margherita) hanno tenuto in piedi i loro centri direzionali malgrado si siano sciolti almeno tre mesi fa, all'atto dello svolgimento dei loro ultimi rispettivi organismi nazionali, conclusisi con la elezione di una Commissione dei saggi il cui compito era quello di fissare le regole generali del nuovo partito?
Nella storia dei partiti, e di qualunque altra organizzazione politico sociale, gli atti costitutivi vengono elaborati, completati ed approvati da un consesso nazionale (assemblee, comitati, consigli, adunanze etc.).
In altre pochissime occasioni si è partiti dal basso: dalle strutture locali e, a scalare, da quelle zonali, provinciali e così via. Sono questi i casi, rarissimi, in cui si è voluta una partecipazione reale della gente.
Allora perché, nel caso del partito democratico, si vuole eleggere anche un'Assemblea costituente regionale che rappresenta il punto intermedio fra strutture nazionali e locali?
Perché i centri di direzione nazionale di DS e MARGHERITA si sono riservati il diritto di formare, accettare e comporre direttamente le principali liste?
Il marchingegno è stato adottato probabilmente per dare risposte ad apparati o ai tanti addetti alla politica che, principalmente nell'ambito dei due partiti, non avrebbero trovato spazio nelle sole liste nazionali. Dunque questa scelta/marchingegno risponde ad una logica interna di autoconservazione degli apparati o degli addetti. In sostanza al mantenimento di un potere centrale e periferico che vuole riproporre le vecchie nomenclature.
Questo tipo di giudizio può essere confermato da una rapida scorsa delle principali liste, quelle più accreditate sul piano del risultato elettorale, che vedono in testa gli esponenti più significativi dei vecchi partiti e, a scalare, persone sconosciute alla politica e alla società civile.
Il meccanismo delle liste bloccate, che esclude le preferenze sui singoli partecipanti, garantirà l'elezione dei primi delle liste (cioè gli apparati) ed escluderà ineluttabilmente le cosiddette "seconde scelte".
Ci sono ancora altri pericoli-imbrogli che potranno verificarsi, secondo me ancora più gravi.
Uno di questi è rappresentato dal pericolo che una volta eletti gli organismi costituenti si trasformino in definitivi. L'Assemblea costituente del partito democratico dovrà durare uno,due, massimo tre mesi per fissare regole ed approvare atti che dovranno poi ispirarne la vera e propria formazione partendo da basso, cioè dalle realtà locali.
I marchingegni adottati fanno sospettare, invece, che questi organismi si trasformino in definitivi.
Ciò creerà un vuoto di presenza nel territorio visto che, a partire dal 14 d'ottobre, non ci potranno essere più scuse per mantenere in piedi le vecchie sedi dei partiti.
Ma come saranno elette le nuove istanze territoriali periferiche?
I cittadini elettori del nuovo partito saranno chiamati a votare con l'adozione del voto segreto nelle urne o si adotterà il sistema delle tessere fatte casa per casa, magari pagate dal notabile, sindaco o potentato locale?
Ci sarà la corsa alle tessere e si occuperà la nuova sigla politica con parenti, amici, prezzolati, per sostenere un vecchio potere che si è alimentato con la politica, le speculazioni e gli affari o si consentirà la partecipazione reale della gente che ha creduto, nonostante tutto, a questo nuovo progetto?
Tutto ciò premesso, affido alla vostra valutazione i miei giudizi e i miei sospetti.
Samuele Anselmo
5 commenti:
Tutto vero quello che dice questo sig. Anselmo! A proposito costui non è lo stesso che ha attraversato un pò tutti i partiti e le organizzazioni di sinistra in cerca di un incarico, un posto retribuito? Non lavorava ultimamente con Tidei con incarico ben retribuito?E perchè è andato via? Perchè anni fa andava in giro con un dossier su Tidei che lo avrebbe rovinato politicamente spiegando il gigantesco conflitto di interessi e i vari affari che Tidei faceva a Civitavecchia (...e ora a Santa Marinella!)?. Non è stato un uomo prima di Moscherini e poi di Tidei?....Evidentemente se muove queste critiche lo fa perchè conosce bene il potere politico dall'interno!
Thebadman
vedi, cattivone, proprio questo è il segno distintivo di Samuele Anselmo. Il suo continuo peregrinare è un suo segno caratteristico. Proprio lui ama dire, parafrasando qualcunaltro, che solo chi non ha idee non le può cambiare. Questo suo continuo svolazzare gli conferisce quella profonda conoscenza del territorio che lo rende indispensabile conoscitore.
Il sapere, comunque si idirizzi, è un sommo bene, non trovi?
Si rispettano le idee dei cittadini sia di sinistra che di destra. Quelli che non si possono tollerare sono i qualunquisti, quelli che si vendono al miglior offerente e senza un briciolo di moralità. Non si possono tollerare quelle persone che vorrebbero manovrare la gente, tanto meno quelle persone che si lasciano manovrare. Per quelle persone provo una profonda pena!! Saranno mai persone veramente libere come vorrebbero far credere?
Si rispettano le idee dei cittadini sia di sinistra che di destra. Quelli che non si possono tollerare sono i qualunquisti, quelli che si vendono al miglior offerente e senza un briciolo di moralità. Non si possono tollerare quelle persone che vorrebbero manovrare la gente, tanto meno quelle persone che si lasciano manovrare. Per quelle persone provo una profonda pena!! Saranno mai persone veramente libere come vorrebbero far credere?
Si rispettano le idee dei cittadini sia di sinistra che di destra. Quelli che non si possono tollerare sono i qualunquisti, quelli che si vendono al miglior offerente e senza un briciolo di moralità. Non si possono tollerare quelle persone che vorrebbero manovrare la gente, tanto meno quelle persone che si lasciano manovrare. Per quelle persone provo una profonda pena!! Saranno mai persone veramente libere come vorrebbero far credere?
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