IO, ANDREA COLOMBO EX MILITANTE DI POTERE OPERAIO VI SPIEGO PERCHE' SECONDO ME LA MAMBRO, CIAVARDINI E FIORAVANTI SU BOLOGNA SONO INNOCENTI
Andrò a presentare il libro all'ombra delle due torri, non credo che sarò contestato dai militanti di Rifondazione. Quel processo è un assurdo, la guerra civile italiana va chiusa
Luca Telese
da Roma
È bastato che si diffondesse la scheda bibliografica per le prenotazioni, a due mesi dall’uscita, perchè il loro libro diventasse un caso. Se non altro perchè, a scrivere insieme (e di) Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, ripercorrendo e setacciando le carte dei loro processi (e sostenendo la tesi della loro innocenza) questa volta è un giornalista di inconfondibile pedigree comunista come Andrea Colombo: ex militante di Potere Operaio, ex editorialista de Il Manifesto, da un anno portavoce di Rifondazione comunista al Senato.Il libro, che verrà stampato a grande tiratura dalla Cairo Editore, si intitola Una storia nera, e sarà accompagnato da un sottotitolo che dice già tutto sul taglio del saggio: Bologna: Francesca Mambro e Valerio Fioravanti raccontano la loro verità. Colombo - che si è convinto dell’innocenza dei due ex leader dei Nar e del loro coimputato CIavardini durante il processo - si è riletto novemilacinquecento pagine di sentenze, decine di migliaia di atti dei nove processi, è giunto a conclusioni drastiche: «E’ un processo con un solo testimone, un cumulo di indizi labili o inesistenti, molte prove a discarico». Vado a trovarlo proprio nel giorno in cui sta chiudendo la bozza per l’editore. Nel giardino della casa di Moteverde (stesso quartiere dove nascono i Nar) la scrivania è coperta di carte. il file è aperto sul computer, l’ammonizione semiseria ma perentoria: «Se copi una riga ti strangolo!». Il contenuto per ora resta segreto editoriale. Ma sommerso di domande Colombo anticipa le tesi di un pamphlet, che farà sicuramente discutere. Ci sono nuove scoperte?«Decine e decine di fatti noti e non - molti decisivi - emergono dalle carte e dalle testimonianze di Francesca e Valerio, da documenti che riporto».La vostra tesi è che l’accusa non regga, malgrado la sentenza definitiva«Non io, ma tutti i grandi giornalisti “democratici e di sinistra“ da Paolo Mieli a Rossana Rossanda sanno che il processo non tiene, che si basa solo su teoremi. Lo sanno anche moltissimi, a sinistra, fra militanti e società civile. Malgrado questo Bologna resta tabù». Perchè?«Per un paradosso che riassumerei così: si pensa che una verità storica condivisa, ma non provata, possa essere comunque sancita da un errore giudiziario».Ovvero?«Quella di Bologna - 85 morti - è la strage più efferata della storia repubblicana. Per Piazza Fontana, per Brescia e per Ustica le sentenze non hanno indicato colpevoli. E così, per difendere una convinzione che io in parte condivido, quella che quelle stragi hanno una matrice fascista, ci si arrocca intorno al postulato che qui i colpevoli si sono trovati, e che, ’per fortuna’ sono neri, a prescindere dal merito».Dici: condivido che la matrice delle stragi sia fascista«Sì: che una parte di quella galassia fu manovrata da stragisti, servizi e P2 è ampiamente documentato».
Andrò a presentare il libro all'ombra delle due torri, non credo che sarò contestato dai militanti di Rifondazione. Quel processo è un assurdo, la guerra civile italiana va chiusa
Luca Telese
da Roma
È bastato che si diffondesse la scheda bibliografica per le prenotazioni, a due mesi dall’uscita, perchè il loro libro diventasse un caso. Se non altro perchè, a scrivere insieme (e di) Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, ripercorrendo e setacciando le carte dei loro processi (e sostenendo la tesi della loro innocenza) questa volta è un giornalista di inconfondibile pedigree comunista come Andrea Colombo: ex militante di Potere Operaio, ex editorialista de Il Manifesto, da un anno portavoce di Rifondazione comunista al Senato.Il libro, che verrà stampato a grande tiratura dalla Cairo Editore, si intitola Una storia nera, e sarà accompagnato da un sottotitolo che dice già tutto sul taglio del saggio: Bologna: Francesca Mambro e Valerio Fioravanti raccontano la loro verità. Colombo - che si è convinto dell’innocenza dei due ex leader dei Nar e del loro coimputato CIavardini durante il processo - si è riletto novemilacinquecento pagine di sentenze, decine di migliaia di atti dei nove processi, è giunto a conclusioni drastiche: «E’ un processo con un solo testimone, un cumulo di indizi labili o inesistenti, molte prove a discarico». Vado a trovarlo proprio nel giorno in cui sta chiudendo la bozza per l’editore. Nel giardino della casa di Moteverde (stesso quartiere dove nascono i Nar) la scrivania è coperta di carte. il file è aperto sul computer, l’ammonizione semiseria ma perentoria: «Se copi una riga ti strangolo!». Il contenuto per ora resta segreto editoriale. Ma sommerso di domande Colombo anticipa le tesi di un pamphlet, che farà sicuramente discutere. Ci sono nuove scoperte?«Decine e decine di fatti noti e non - molti decisivi - emergono dalle carte e dalle testimonianze di Francesca e Valerio, da documenti che riporto».La vostra tesi è che l’accusa non regga, malgrado la sentenza definitiva«Non io, ma tutti i grandi giornalisti “democratici e di sinistra“ da Paolo Mieli a Rossana Rossanda sanno che il processo non tiene, che si basa solo su teoremi. Lo sanno anche moltissimi, a sinistra, fra militanti e società civile. Malgrado questo Bologna resta tabù». Perchè?«Per un paradosso che riassumerei così: si pensa che una verità storica condivisa, ma non provata, possa essere comunque sancita da un errore giudiziario».Ovvero?«Quella di Bologna - 85 morti - è la strage più efferata della storia repubblicana. Per Piazza Fontana, per Brescia e per Ustica le sentenze non hanno indicato colpevoli. E così, per difendere una convinzione che io in parte condivido, quella che quelle stragi hanno una matrice fascista, ci si arrocca intorno al postulato che qui i colpevoli si sono trovati, e che, ’per fortuna’ sono neri, a prescindere dal merito».Dici: condivido che la matrice delle stragi sia fascista«Sì: che una parte di quella galassia fu manovrata da stragisti, servizi e P2 è ampiamente documentato».
da "il Giornale" del 20.01.2007
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