Può essere... dato che si tratterebbe (e non posso che condividere la tua opinione) di disegnare il futuro di una città, immaginando cosa potrebbe essere tra venti anni, legittimo parlare di sogno, oserei la parola "fede", nel senso più stretto del termine: avere fiducia, "immaginare qualcosa che ancora non esiste, che oggi ancora non si può vedere, e crederci al punto tale da fare in modo che si realizzi". E qui scatta la logica: come dare concretezza al sogno, cosa è giusto fare (o non fare) per raggiungere questo obiettivo così lontano, così sfuggente (perchè magari ciò che sembra giusto oggi potrebbe non essere più valido fra 5 anni)... Bèh! Innanzitutto non pretendere che questo grande futuro sia realizzabile a breve, se si vuole essere credibili: questa città (e non solo questa) e tutti i suoi abitanti devono affrontare una rivoluzione culturale, mettersi in gioco tutti singolarmente affinchè si possa fare tutti quel grosso passo avanti... Nessuna amministrazione, nessun progetto sarà mai così potente e perfetto da prescindere dalla collaborazione di tutti: cosa me ne faccio della raccolta differenziata se la maggioranza delle persone getta tutto nello stesso cestino o peggio ancora per strada? Informazione, condivisione, realizzazione: una città che viene prontamente informata, chiamata in causa prima che il progetto diventi esecutivo, ovviamente poi lo condivide... e collabora, permettendone la realizzazione perchè lo sente come suo. Un concetto semplice, purtroppo però quasi sempre disatteso, inapplicato, e tante decisioni spacciate come condivise spesso sono solo dittature mascherate da un falso concetto di democrazia partecipata, che di partecipato non ha nulla... Un concetto che non è sempre di facile applicazione, occorre pazienza, capacità di interagire con i vari "attori" (cittadini, enti, associazioni...) e i tempi ovviamente si allungano, ma il tempo è solo apparentemente perso: si recupera dopo, quando il progetto così nato scorre splendidamente proprio perchè condiviso e privo di attriti fra le parti, e diventa veramente uno strumento con cui disegnare il futuro, rendendo possibile il sogno. Purtroppo le persone, gli enti, chi ci governa si è abituato a ragionare solo in termini di riscontro immediato, e quello che comporta tempi troppo lunghi o lo archivia o lo rinvia a data da destinarsi. L'associazione di volontariato che presiedo ha iniziato a febbraio2005 il percorso che doveva portare ad un "progetto pilota", successivo alla stesura di linee guida per la Riqualificazione Fluviale dei fossi presenti sul territorio comunale. Il percorso non si è ancora chiuso, ma non abbiamo certo perso tempo: sono stati coinvolti gli enti (Provincia, Regione, Autorità di bacino) tutti i comuni che hanno dimostrato interesse a partecipare (Allumiere, Tolfa, SantaMarinella) i cittadini (è stato somministrato dai volontari un questionario appositamente realizzato da esperti del settore a più di mille persone nei tre comuni citati) e il tutto ora è pronto per essere relazionato... ma realizzare tutto questo ha preso troppo tempo, secondo i parametri del "tutto e subito" cui siamo abituati, e i referenti comunali si sono uno alla volta tutti disinteressati al progetto: troppo arduo programmare davvero il futuro! Noi continuiamo a coltivare il nostro "sogno", augurandoci davvero che prima o poi sia davvero possibile... non solo sulla carta!
Stefano Crispu
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