a proposito delle "bugie" dell'ex sindaco Tidei
“Il lupo perde il pelo ma non il vizio”, recita un antico adagio popolare e Tidei non smentisce la sua vocazione naturale a cambiare le carte in tavola.
S. Marinella è stata sommersa da opuscoli in carta patinata, di ben 13 pagine, in nessuna delle quali viene indicato a chi si debba questa stampa, né con quale denaro è stata prodotta. L’ “Operazione verità” non si distingue quindi per trasparenza.
Passiamo al lungo elenco di “Fatti e non promesse” che sarebbero stati realizzati nel corso dei due anni di amministrazione Tidei. Logica vorrebbe che l’elenco seguisse l’ordine cronologico di realizzazione o facesse riferimento al programma elettorale, a sua volta copiosamente distribuito ai cittadini (72 pagine), ma quasi completamente disatteso, infatti, se si confrontano le due pubblicazioni, si nota che tra di esse non c’è corrispondenza: alle iniziative programmate non corrispondono quelle che l’ex sindaco sostiene siano state eseguite.
Scorrendo il caotico elenco delle “Realizzazioni” non si trovano, salvo in due casi di ordinaria amministrazione, riferimenti a delibere di consiglio o di giunta, di cui qualunque cittadino dovrebbe disporre per poter verificare personalmente. Si chiama “trasparenza degli atti” ma evidentemente Tidei conta che gli si crea sulla parola.
Leggendo la disordinata sequenza delle “opere effettivamente realizzate” ci si rende conto che la maggior parte sono progetti o accordi ancora da definire, non ancora portati in consiglio comunale o per i quali manca l’approvazione della Regione o comunque lontani da qualsiasi realizzazione. Più che fatti si tratta quindi intenzioni, con le quali si potrebbero riempire ben più delle quattro pagine utilizzate. Ma l’elenco non manca di “dare i numeri”, come i sette rioni insediati (?) o i 32 progetti, naturalmente in via di definizione, per “centinaia” di posti di lavoro!. Molte voci brillano per la loro vaghezza, come il “piano opere pubbliche” (quali?), o le “opere protezione civile” (?) o il “centro paraolimpico” (?), tutte non meglio definite. Ci sono poi le “voci ricorrenti” (l’asfaltatura delle strade urbane ed extraurbane viene ripetuta come “viabilità”, “asfaltature” e “manutenzione strade”; lo stesso dicasi le fogne e i marciapiedi, menzionati più volte con nomi diversi). Ci sono poi le dubbie attribuzioni come l’apertura della posta il pomeriggio (come in molti uffici italiani) o la pulizia della zona ex-fungo, il cui esproprio si deve alla giunta precedente. Ci sono poi le voci su cui era assai più dignitoso tacere, come la Multiservizi (senza un piano aziendale e dalla dubbia trasparenza nelle assunzioni), la società di recupero tasse, (scaturita dal mal funzionamento della multiservizi), il regolamento del verde (mai reso esecutivo per mancanza di un ufficio preposto), la raccolta differenziata (quando ci si ricorda di raccoglierla, mentre i grandi ipermercati gettano le cataste di scatoloni nell’indifferenziato) e, “dulcis in fundo”, la nuova sede comunale: il vergognoso Project Financing, su cui un’inchiesta è in corso (i computer comunali sono stati sequestrati per questa ragione il novembre scorso dai carabinieri). Essa viene citata tra le opere realizzate mentre il bilancio regionale del 2008 non annovera i 2,5 milioni di finanziamento, fondamentali per la realizzazione.
Detto questo, di opere effettivamente realizzate e qualificanti rimante davvero ben poco. L’opera più monumentale è davvero la faccia tosta del nostro ex amministratore.
il tavolo del Lunedì
“Il lupo perde il pelo ma non il vizio”, recita un antico adagio popolare e Tidei non smentisce la sua vocazione naturale a cambiare le carte in tavola.
S. Marinella è stata sommersa da opuscoli in carta patinata, di ben 13 pagine, in nessuna delle quali viene indicato a chi si debba questa stampa, né con quale denaro è stata prodotta. L’ “Operazione verità” non si distingue quindi per trasparenza.
Passiamo al lungo elenco di “Fatti e non promesse” che sarebbero stati realizzati nel corso dei due anni di amministrazione Tidei. Logica vorrebbe che l’elenco seguisse l’ordine cronologico di realizzazione o facesse riferimento al programma elettorale, a sua volta copiosamente distribuito ai cittadini (72 pagine), ma quasi completamente disatteso, infatti, se si confrontano le due pubblicazioni, si nota che tra di esse non c’è corrispondenza: alle iniziative programmate non corrispondono quelle che l’ex sindaco sostiene siano state eseguite.
Scorrendo il caotico elenco delle “Realizzazioni” non si trovano, salvo in due casi di ordinaria amministrazione, riferimenti a delibere di consiglio o di giunta, di cui qualunque cittadino dovrebbe disporre per poter verificare personalmente. Si chiama “trasparenza degli atti” ma evidentemente Tidei conta che gli si crea sulla parola.
Leggendo la disordinata sequenza delle “opere effettivamente realizzate” ci si rende conto che la maggior parte sono progetti o accordi ancora da definire, non ancora portati in consiglio comunale o per i quali manca l’approvazione della Regione o comunque lontani da qualsiasi realizzazione. Più che fatti si tratta quindi intenzioni, con le quali si potrebbero riempire ben più delle quattro pagine utilizzate. Ma l’elenco non manca di “dare i numeri”, come i sette rioni insediati (?) o i 32 progetti, naturalmente in via di definizione, per “centinaia” di posti di lavoro!. Molte voci brillano per la loro vaghezza, come il “piano opere pubbliche” (quali?), o le “opere protezione civile” (?) o il “centro paraolimpico” (?), tutte non meglio definite. Ci sono poi le “voci ricorrenti” (l’asfaltatura delle strade urbane ed extraurbane viene ripetuta come “viabilità”, “asfaltature” e “manutenzione strade”; lo stesso dicasi le fogne e i marciapiedi, menzionati più volte con nomi diversi). Ci sono poi le dubbie attribuzioni come l’apertura della posta il pomeriggio (come in molti uffici italiani) o la pulizia della zona ex-fungo, il cui esproprio si deve alla giunta precedente. Ci sono poi le voci su cui era assai più dignitoso tacere, come la Multiservizi (senza un piano aziendale e dalla dubbia trasparenza nelle assunzioni), la società di recupero tasse, (scaturita dal mal funzionamento della multiservizi), il regolamento del verde (mai reso esecutivo per mancanza di un ufficio preposto), la raccolta differenziata (quando ci si ricorda di raccoglierla, mentre i grandi ipermercati gettano le cataste di scatoloni nell’indifferenziato) e, “dulcis in fundo”, la nuova sede comunale: il vergognoso Project Financing, su cui un’inchiesta è in corso (i computer comunali sono stati sequestrati per questa ragione il novembre scorso dai carabinieri). Essa viene citata tra le opere realizzate mentre il bilancio regionale del 2008 non annovera i 2,5 milioni di finanziamento, fondamentali per la realizzazione.
Detto questo, di opere effettivamente realizzate e qualificanti rimante davvero ben poco. L’opera più monumentale è davvero la faccia tosta del nostro ex amministratore.
il tavolo del Lunedì
Nessun commento:
Posta un commento