22 gennaio 2008

Scusate il ritardo

La campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco vorrebbe entrare nel vivo ma non ce la fa; a frenarla l’incertezza sulla data del voto e comunque la mancanza di chiara indicazione sui nomi dei possibili candidati. Il partito Democratico si riunirà stasera alle 18 nella sede di via Aurelia per discutere di rete territoriale. Alla presenza di Gino Ciogli, consigliere provinciale, e di Pietro Tidei. Proprio l’ex sindaco di Santa Marinella sembra per ora il soggetto più attivo. Sta conducendo una campagna di sondaggi telefonici, dei quali non sono ancora noti i risultati, e ha pubblicato due edizioni di un opuscolo nel quale ha elencato i progetti disegnati dalla sua amministrazione per Santa Marinella. Il fronte che deve combattere però è tutto interno. Nel PD non sono tutti favorevoli alla sua riconferma e proprio l’ala che fa capo alla Margherita lo mette per prima in discussione. Sempre da sinistra si intravedono le manovre del tavolo del Luneì che ha dato appuntamento alla città per sabato alle 16,30 nella sala di via della Libertà. Un manifesto fitto di una lista di cose che il tavolo non vuole ma anche lì assenza completa di programmazione reale e fattibile. Anche sui candidati all’interno del tavolo ci sono profonde divisioni. La coppia Bucciarelli Rocchi, data per favorita all’inizio delle “ostilità” non riesce a catalizzare il popolo della sinistra che non si riconosce più nella formazione che gravita intorno all’ex sindaco. Anche a destra le cose non sono ancora mature. Molti gli incontri ma ancora tanti i venti, provenienti soprattutto dall’Udc che, dopo aver appoggiato la campagna elettorale del diessino Tidei ha appena cambiato rotta ma non vuole aprire la porta alla Nuova Dc. Anche lì i candidati sono potenzialmente ancora tanti, con Venanzo Bianchi, ex capogruppo consiliare di minoranza, che ha sussurrato la sua disponibilità e Roberto Bacheca che ha dichiarato di essere pronto a farsi da parte di fronte a proposte migliori e più concrete. Nemmeno il tanto atteso “aiutino” che doveva arrivare dal tavolo di concertazione della CdL organizzato a Roma per le elezioni provinciali ha dato il risultato che tutti speravano, una designazione “forzata” dall’esterno che convincesse tutti a rompere gli indugi. La città attende con ansia che qualcuno si faccia avanti.

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