Chi decide sui nomi dei candidati da presentare come prossimo sindaco? Se vogliamo dare alla cosa una caratterizzazione politica non possiamo prescindere dai numeri e quindi, politicamente parlando, la sinistra a Santa Marinella è perdente. Per avere qualche possibilità dovrà cercare alleanze possibili ed impossibili, turarsi il naso e scegliere un obiettivo evidente, di massa, colorandolo per quanto possibile sempre più di negativo. Un'alleanza disomogenea sconterebbe comunque, come ci insegna la pratica politica, la difficoltà a confrontarsi con un programma vasto, organico, chiaro. Non possiamo escludere allora che Santa Marinella sia una città alla deriva, se non allo sbando. Dobbiamo assumere allora la consapevolezza collettiva di essere alla fine di un ciclo. Se non riusciamo a metabolizzare, ad elaborare questa consapevolezza nulla potrà cambiare. Esisterà allora, a prescindere dal risultato matematico delle urne, lo scollamento tra chi governerà e tutto il resto della città, la cosa che più della menopausa galoppante di qualche consigliere ha contribuito alla repentina conclusione dell'esperienza che tutti abbiamo contestato. Nessuno, tra quelli che si autoproclamano prossimi leader ha saputo ancora pronunciarsi su qualcosa di concreto e questo mi preoccupa; nessuno ha mai tentato di aprire un dibattito su un qualunque argomento di carattere politico, etico o economico che lasciasse intravedere una felice intuizione che potesse disegnare almeno con tratti lievi il futuro, anche prossimo, della nostra città. L'unico argomento, quello più gettonato, è il veto verso qualche altro soggetto. Una dimostrazione di forza, uno sfoggio di muscoli, un annuncio di guerre che non possono fare più prigionieri: viviamo da quasi tre anni dietro una rete di filo spinato, ci potrà spaventare mai un altro Faraone?
27 gennaio 2008
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