L'attacco comparso oggi su un quotidiano locale "da parte di DDA contro GL" fa molto riflettere. Fa riflettere sulla maturità di una classe politica che non può autodefinirsi se non "cosiddetta", che non riesce a produrre nulla di buono nè di concreto, che ha generato un Faraone e che se lo merita tutto. Non c'è semplicemente una paura di volare, magari anche un po alto, ma c'è una piaga esistenziale, un disagio verso la vita, una necessità di tenere sempre il culo appoggiato al muro. Intanto il Faraone partorisce un altro libro dei sogni e lo distribuisce in giro per la città; non è ancora un programma ma l'elenco di tutto quello che si sarebbe potuto fare (se solo la puzza fosse stata meno forte). Il livello generale è scandalosamente basso. Si tentano innesti da botanico, si coltivano incroci genetici maturando la convinzione che la politica sia in mano ai capibastone. "Mi carico Tizio perchè ha duecento voti" oppure "io e Sempronio, insieme, ne alziamo quattrocento". La politica è in mano soltanto a chi la sa fare, a chi riesce ad essere investito dal consenso popolare, a chi riesce a contribuire al benessere ed al progresso della sua gente; e basta. Ogni altra concezione della politica partorirà castelli di sabbia, che dureranno soltanto quanto l'infiammazione emorroidale che sposterà un consigliere da una sedia all'altra. Siamo adulti, siamo grandi e spero tutti vaccinati. Tutti abbiamo ambizioni e sono queste, forse insieme al pollice contrapposto, che ci distinguono dalle galline nel pollaio. Ma queste ambizioni devono guidarci insieme alle nostre capacità, devono fare da contrappeso alle ambizioni.
Eppoi un consiglio ai 13 candidati sindaco ancora rimasti in lizza: avete uno specchio a casa? Usatelo!
PS: qualcuno ha percaso sottomano un programma elettorale? Una bozza, una minuta, un brogliaccio? Alle elezioni mancano meno di 15 domeniche, lo sapete signori candidati? Non sono ammesse fotocopie. Studiate.
1 commento:
Ho letto con interesse la Sua reprimenda, la trovo giusta, però..non la conosco se non per averla letta qualche volta, ma lei si è reso conto che in santa marinella non esiste certo da anni e forse da mai, uno straccio di politico?
Si è reso conto che qui, forse ancor più che nel resto di Italia e peggio che in altri piccoli Paesi, la cosi' detta politica si limita ad un mettersi d'accordo in modo che sempre gli stessi possano dividersi il potere che conta, cioè quello di edificare orribili casette, loculi osceni da vendere cari o da non vendere, tanto non è quello che conta, alla fine?
Si rende conto che qui amminestrano,per usare un termine vecchissimo, ma efficace, sempre gli stessi, cementati da patti, relazioni, matrimoni, ricatti, e simili amene oscenità?
Lei mostra la foto di un somaro, io conosco un proverbio che più o meno dice che a lavare il somaro si spreca l'acqua, il sapone e la striglia.
cordialmente
marista Urru
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