04 gennaio 2008

Il Commissario non risponde

Considero inaccettabile e indignitoso quanto continua a verificarsi a scapito dei lavoratori precari dell’AMA, che continuano ad essere inascoltati nelle loro legittime richieste di poter ottenere finalmente un occupazione stabile, dopo tante promesse, mai mantenute. Non è la prima volta che ci appelliamo alla sensibilità ed al senso civico del Commissario Prefettizio, per porre termine ad una situazione ormai reiterata, che continua a lasciare 10 famiglie in una condizione di gravissima incertezza economica. L’ipotesi di un’assunzione part-time nella Multiservizi a 300 euro al mese, a fronte delle migliaia di euro che il Comune continua a spender per iniziative di cui ben pochi avvertono l’utilità sul piano sociale e che servono probabilmente a portare consensi elettorali a qualcuno, rappresenta una soluzione indecorosa che va respinta con determinazione e senza compromessi. Questa gestione commissariale si sta rivelando sempre più priva di autonomia valutativa e gestionale, e non riesce a dare risposte serie e concrete alle problematiche che a città sta vivendo, soprattutto sul piano occupazionale. Si ritiene infatti che un rappresentante dello Stato debba svolgere un ruolo di maggiore responsabilità nei compiti istituzionali che è chiamato a svolgere, e non risulta che, fino ad oggi, i risultati acquisiti vadano in questa direzione. Nonostante sia stato più di una volta sollecitato dalle diverse forze politiche e da ex Consiglieri Comunali, il Commissario Prefettizio continua a percepire soltanto alcuni suggerimenti unidirezionali, persistendo nel mantenere al loro posto consulenze ed incarichi esterni, lautamente remunerati, senza chiedersi se siano realmente necessari alle esigenze della città o funzionali invece, come appare più probabile, al rafforzamento del potere politico di pochi, avendo rivestito, fin dai primi tempi della loro assegnazione, un prevalente significato clientelare. Come se non bastasse, e per rafforzare una sensazione crescente di indifferenza nei confronti del disagio economico che sta interessando settori sempre più vasti della città, si preferisce nominare tecnici esterni pagati profumatamente, a spese della collettività, portati da lontano, per affrontare problemi che potrebbero essere risolti in modo valido utilizzando e valorizzando le risorse interne al nostro Comune. In un momento, peraltro in cui da più parti del mondo politico si levano autorevoli voci istituzionali rivolte alla necessità di contenere le spese della pubblica amministrazione e di ridare un senso etico alla politica razionalizzando, con maggiore senso di responsabilità sociale, le risorse economiche della collettività.
Renzo Barbazza

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Barbazza,
invece di fare queste dichiarazione da politicante agli sgoccioli poteva fare qualcosa per i dipendenti dell'AMA quando era Presidente del Consiglio Comunale e membro di una maggioranza della quale hai fatto parte (quasi) fino alla fine.
Lasci perdere il Commissario e pensi, se ancora può, a garantirsi la sopravvivenza politica. Perchè vede, nel tracollo della ex-maggioranza c'è dentro anche lei!
Mentre ai dipendenti dell'AMA va la mia solidarietà...