16 gennaio 2008

La nuova malattia: l'intolleranza al Papa

In uno scenario nazionale caratterizzato dall’emergenza rifiuti in Campania, dalla minaccia di sanzioni da parte della Comunità Europea, dalla diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie, disoccupazione, tasse, rincari e quanto di più, il nostro Paese è così ricco che si può permettere di generare una nuova malattia: l’intolleranza al Papa. E’ proprio così, infatti in questi giorni si è scritta una delle pagine più pietose; alcuni hanno attentato allo spirito democratico che fa della libertà di parola e del confronto delle differenti opinione il sale della crescita e della convivenza. E’ con un sentimento di coerenza che come ex delegato ai rapporti Scuola-Università sento la necessità di mettere in guardia i nostri giovani, alcuni dei quali ho avuto l’onore di seguire nel difficile ingresso al mondo universitario nei confronti della negatività del gesto che pochi hanno realizzato creando un danno per tutta la collettività. La vergogna si è compiuta e taluni hanno voluto di nuovo tirare in gioco Galileo Galilei non ricordando o facendo finta di non ricordare che il precedente Pontefice Giovanni Paolo II e quindi la Chiesa ha pubblicamente ufficializzato le scusa all’illustre scienziato italiano. E’ opportuno in momento come questo caratterizzato da un forte disorientamento che pesa enormemente sui giovani ricordare ad essi che è la tolleranza, il confronto delle idee, il rispetto di chi la pensa in maniera diversa che fa del singolo una risorsa e non una minaccia.
Paolo De Vito

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' anche come dici tu , ma anche non come dici tu.
Il fatto è che il papa, anzi il Vaticano tutto abbia agito inoppotunamente circa la volontà di presiedere all'apetrura dell'anno accademico, è evidente agli animi liberi. Inopportunità talmente evidente da dover poi ritrattare la presenza.
Poi, con certa televisione e certa informazione in generale, è facile rivoltare la frittata e far passare il torto e la ragione per la centrifuga.
Fatto sta che sia l'occidente che l'oriente si stanno radicalizzando e questo è male. La fede è il fine, non il mezzo.
Le religioni sono le chiavi di lettura di una unica verità a noimisteriosa, come la vita.
La scienza è laica.
Sarei stato favorevole alla presenza del Prof. Ratzingher, quello si, non del Papa.