31 gennaio 2008

E dal programma il sogno

Può essere... dato che si tratterebbe (e non posso che condividere la tua opinione) di disegnare il futuro di una città, immaginando cosa potrebbe essere tra venti anni, legittimo parlare di sogno, oserei la parola "fede", nel senso più stretto del termine: avere fiducia, "immaginare qualcosa che ancora non esiste, che oggi ancora non si può vedere, e crederci al punto tale da fare in modo che si realizzi". E qui scatta la logica: come dare concretezza al sogno, cosa è giusto fare (o non fare) per raggiungere questo obiettivo così lontano, così sfuggente (perchè magari ciò che sembra giusto oggi potrebbe non essere più valido fra 5 anni)... Bèh! Innanzitutto non pretendere che questo grande futuro sia realizzabile a breve, se si vuole essere credibili: questa città (e non solo questa) e tutti i suoi abitanti devono affrontare una rivoluzione culturale, mettersi in gioco tutti singolarmente affinchè si possa fare tutti quel grosso passo avanti... Nessuna amministrazione, nessun progetto sarà mai così potente e perfetto da prescindere dalla collaborazione di tutti: cosa me ne faccio della raccolta differenziata se la maggioranza delle persone getta tutto nello stesso cestino o peggio ancora per strada? Informazione, condivisione, realizzazione: una città che viene prontamente informata, chiamata in causa prima che il progetto diventi esecutivo, ovviamente poi lo condivide... e collabora, permettendone la realizzazione perchè lo sente come suo. Un concetto semplice, purtroppo però quasi sempre disatteso, inapplicato, e tante decisioni spacciate come condivise spesso sono solo dittature mascherate da un falso concetto di democrazia partecipata, che di partecipato non ha nulla... Un concetto che non è sempre di facile applicazione, occorre pazienza, capacità di interagire con i vari "attori" (cittadini, enti, associazioni...) e i tempi ovviamente si allungano, ma il tempo è solo apparentemente perso: si recupera dopo, quando il progetto così nato scorre splendidamente proprio perchè condiviso e privo di attriti fra le parti, e diventa veramente uno strumento con cui disegnare il futuro, rendendo possibile il sogno. Purtroppo le persone, gli enti, chi ci governa si è abituato a ragionare solo in termini di riscontro immediato, e quello che comporta tempi troppo lunghi o lo archivia o lo rinvia a data da destinarsi. L'associazione di volontariato che presiedo ha iniziato a febbraio2005 il percorso che doveva portare ad un "progetto pilota", successivo alla stesura di linee guida per la Riqualificazione Fluviale dei fossi presenti sul territorio comunale. Il percorso non si è ancora chiuso, ma non abbiamo certo perso tempo: sono stati coinvolti gli enti (Provincia, Regione, Autorità di bacino) tutti i comuni che hanno dimostrato interesse a partecipare (Allumiere, Tolfa, SantaMarinella) i cittadini (è stato somministrato dai volontari un questionario appositamente realizzato da esperti del settore a più di mille persone nei tre comuni citati) e il tutto ora è pronto per essere relazionato... ma realizzare tutto questo ha preso troppo tempo, secondo i parametri del "tutto e subito" cui siamo abituati, e i referenti comunali si sono uno alla volta tutti disinteressati al progetto: troppo arduo programmare davvero il futuro! Noi continuiamo a coltivare il nostro "sogno", augurandoci davvero che prima o poi sia davvero possibile... non solo sulla carta!
Stefano Crispu

29 gennaio 2008

Hungerstrike


Da un eccesso all'altro. Chi vuole fare colpo di solito fa così. Passa dalle salcicce, alle pennette, allo sciopero della fame. Sarebbe più facile, più serio, riempire la campagna elettorale di contenuti ed invece no, si cercano i colpi ad effetto. Va in scena lo sciopero della fame, magari a singhiozzo, magari solo 10 ore su 24. No, signora mia, su certe cose non si scherza. Lo sciopero della fame è una cosa seria che diventa ridicola quando è fatta part-time e per temi epocali come gli sbocchi a mare. Gentile signora, sa chi è questo giovanotto? Scommetto di no.

Si chiamava Bobby Sands, militante dell'esercito repubblicano irlandese, che nel lager inglese H Blocks all'interno del carcere di Long Kesh, insieme ad altri nove suoi commilitoni si è lasciato morire di fame per ottenere lo status di prigioniero di guerra. Si è lasciato morire di fame a 27 anni, morire di fame, sottolineo morire. Non c'erano misericordie li, passaggi a mare o altre stupidaggini del genere. Lei non se lo ricorda, io si. Avevo 17 anni e organizzai negli ultimi 16 giorni della sua agonia manifestazioni nella mia scuola a Roma. Volevamo stupire il mondo anche noi, lasciarci morire di fame come lui, ma sapevamo che non saremmo riusciti ad andare fino in fondo. Il 5 maggio 1981, giorno della sua morte, mi beccai pure qualche bastonata perchè andai a manifestare davanti all'ambasciata inglese. Quel ragazzo fu il primo della serie. Lo seguirono Francis Hughes, Raymond McCreesh, Patsy O'Hara, Joe McDonnell, Martin Hurson, Kevin Lynch, Tom McElwee, Kieran Doherty e Mickey Devine. Prima di morire fu eletto deputato al parlamento.


Adesso pensi bene a quello che dice e trovi, se ce la fa, il coraggio di dedicare il suo tempo a qualcosa di più costruttivo. Nel frattempo continui pure a togliermi il saluto. Stavolta me lo sono proprio meritato.

E dal programma il sogno

Ancora nessun contributo alla formazione di un programma che sia un programma e quindi proseguo io. Il concetto che credo debba animare ogni scelta è quello della programmazione (da cui anche il nome stesso di programma). Se dovessimo limitarci a fare un elenco delle cose da realizzare non avrebbe senso, anche perché qualsiasi opera pubblica potrebbe incontrare intoppi che, indipendentemente dalla città o dalla classe al governo in quel momento, potrebbero farla ritardare. Il compitino pedissequo lasciamolo per le scuole elementari. Chi si decide a fare il sindaco deve avere un sogno, un gran sogno, e tanta fantasia. Deve saper immaginare, poter disegnare la sua Santa Marinella tra 20 anni, saper condividere questo sogno con altre persone e, quindi di conseguenza, pennellare il suo disegno giorno dopo giorno. Questo è un programma, una realizzazione che nasce dalla visione di come sarà questa città nel futuro.
Se non abbiamo a cuore il futuro ma solo il presente credo che abbiamo sbagliato tutto dall'inizio.

L'ambulanza elettorale


Terzo millennio, vita nuova nuovi servizi. Quando sembra che Santa Marinella sia sprofondata nel quarto mondo scopriamo di vivere all'avanguardia. quale paese per esempio può vantare il primo servizio di ambulanza elettorale? Che significa? Provate, e dico solo provate, ad inscenare una piccola protesta per una ragione qualsiasi, ad esempio che ne so, un lampione rotto oppure il cancello del condominio che non si chiude, chiamate un paio di vicini a darvi man forte e subito scatta nella centrale operativa del Faraone l'allarme all'SDP, il sistema densometrico della popolazione. L'ultimo ritrovato dell'elettronica capta la vicinanza di tre o più persone ed invia un segnale al Faraone, pronto a precipitarsi sul posto con adeguato codazzo ed a concionare la folla. Subito dietro il rincalzo, con i compito di catturare indirizzi e telefoni dei malcapitati. Il sistema è stato rinnovato aggiungendo un particolare. Onde evitare di ritrovarsi in luoghi affollati ma elettoralmente poco produttivi, che ne so tipo scuole elementari o chiese nel mezzo della funzione sacra, il marchingegno rileva anche il grado di incazzatura della popolazione e fa scattare l'allarme quando la soglia supera il grado 3 che è più altro di indignato ma non sopra il leggermente infuriato. L'equipaggio in gran spolvero è stato notato nei pressi dell'antenna di via Ortigara, vicino ai concorrenti dei recenti concorsi comunali, davanti alle botteghe del castello di Ferrara prima dello sfratto e così via. L'occhio vigile avrà notato anche come prima dell'atterraggio del Faraone qualcuno spruzzi una sostanza inodore: serve a far dimenticare agli incazzati l'origine del loro stato disgraziato e quindi ad evitare al Faraone di ritrovarsi come i cristiani in mezzo alle fiere. Meglio quello della respirazione bocca a bocca, vero?









28 gennaio 2008

Da don Pietro a Di Pietro

Il partito Italia dei Valori- IDV distaccamento di Santa Marinella nella persona del suo
Diretto Responsabile-Referente Territoriale.Dr.Aldo De Angelis,vi comunica che nel
rispetto delle proprie ideologie politiche e principi ispiratori,ha deciso,oramai dà oltre due mesi,di creare una lista unica IDV rappresentativa del nostro programma e dei nostri futuri progetti per Santa Marinella nelle prossime Elezioni Amministrative 2008.
Attualmente le adesioni al nostro progetto sono numerose e importanti ma
attendiamo,ancora,molti di voi per proporre,in questa aspra contesa politica,veramente persone oneste,serie,il cui vero obiettivo è l’interesse per il bene comune della nostra città,e che siano in grado di restituire e infondere nei cittadini la fiducia verso i propri amministratori. Proprio partendo dà questi presupposti,che noi di Italia dei Valori di Santa Marinella riteniamo che sia doveroso rivolgere la nostra attenzione intorno a noi per un dialogo chiaro e trasparente senza compromessi,con persone che appartengono al nostro territorio e che siano in grado di dare un apporto valido composto da profonde conoscenze e capacità. A questo scopo intendiamo avviare dei tavoli di consultazione e la nostra lista è aperta a seri imprenditori,componenti di associazini,movimenti,onorati professionisti e a tutti coloro che siano in grado e soprattutto vogliano dare risposte chiare e concrete ai cittadini nel rispetto della più completa sincerità e legalità.
Se decidi di intraprendere con noi questa importante sfida e se condivi i punti del
nostro programma allora ti aspettiamo.
Aldo De Angelis
responsabile IDV Santa Marinella

Tu quoque? Quo vadis? Usque tandem?



Dopo serrate riunioni, sondaggi fra amici, e confronti con la propria gente, sembrerebbe questa volta uscire allo scoperto e con molta determinazione, Fabio Quartieri accetta la sfida, scioglie i dubbi, sarà anche lui prossimo concorrente alla carica di Sindaco del comune di Santa Marinella.


da Il Pentagono





E sarà da subito un problema, non per l'ingombrante presenza ma per il fatto che giocherà da subito, come ha sempre fatto, senza maglia. Certo una proposta forte Fabione la potrebbe fare: separare Santa Severa da Santa Marinella, farne un comune autonomo, stabilirne Rio Fiume come confine. Tanto Santa Severa ha pure l'aeroporto, un canile e tre assessori.
Per cominciare non è poco.

Le cose serie


Programma? Parliamone. Se non è in grado di farlo nessuno vorrei cominciare a farlo io. Non si tratta di verificare le buche nelle strade o l'altezza del ciglio dei marciapiedi. Penso che chi riceva la delega popolare non debba occuparsi di questo; dovrebbero farlo gli addetti comunali. Penso invece che chi viene spedito con i lombi al caldo debba avere una visione non del presente ma del futuro della sua Comunità e su questa visione del futuro debba giocarsi la campagna elettorale. Questi temi dovrebbero essere espressi, raccontati alla gente. Come il caso della munnezza. Nessuno, tra i papabili candidati sindaco, ne parla. Tra quasi due anni finirà la proroga delle proroghe e non potremmo più scaricare la nostra spazzatura da nessuna parte. Che ne facciamo? Chi tra questi candidati si dichiara favorevole e chi contrario alle varie forme di smaltimento, di termovalorizzazione, distruzione, insabbiamento, eccetera eccetera. Parliamone ora per non venirne seppelliti domani. Troppe cose sono passate sulla nostra testa. Il municipio, la multiservizi, il contratto con Acea per la distribuzione dell'acqua, gli edifici comunali, le spiagge, il porto. Si è sempre deciso tutto all'ultimo per lasciare comunque i dadi in mano al banco.
Sarà ora di cambiare, almeno il metodo.

27 gennaio 2008

Il Faraone: aggiornamento alla versione 2.0


Chi decide sui nomi dei candidati da presentare come prossimo sindaco? Se vogliamo dare alla cosa una caratterizzazione politica non possiamo prescindere dai numeri e quindi, politicamente parlando, la sinistra a Santa Marinella è perdente. Per avere qualche possibilità dovrà cercare alleanze possibili ed impossibili, turarsi il naso e scegliere un obiettivo evidente, di massa, colorandolo per quanto possibile sempre più di negativo. Un'alleanza disomogenea sconterebbe comunque, come ci insegna la pratica politica, la difficoltà a confrontarsi con un programma vasto, organico, chiaro. Non possiamo escludere allora che Santa Marinella sia una città alla deriva, se non allo sbando. Dobbiamo assumere allora la consapevolezza collettiva di essere alla fine di un ciclo. Se non riusciamo a metabolizzare, ad elaborare questa consapevolezza nulla potrà cambiare. Esisterà allora, a prescindere dal risultato matematico delle urne, lo scollamento tra chi governerà e tutto il resto della città, la cosa che più della menopausa galoppante di qualche consigliere ha contribuito alla repentina conclusione dell'esperienza che tutti abbiamo contestato. Nessuno, tra quelli che si autoproclamano prossimi leader ha saputo ancora pronunciarsi su qualcosa di concreto e questo mi preoccupa; nessuno ha mai tentato di aprire un dibattito su un qualunque argomento di carattere politico, etico o economico che lasciasse intravedere una felice intuizione che potesse disegnare almeno con tratti lievi il futuro, anche prossimo, della nostra città. L'unico argomento, quello più gettonato, è il veto verso qualche altro soggetto. Una dimostrazione di forza, uno sfoggio di muscoli, un annuncio di guerre che non possono fare più prigionieri: viviamo da quasi tre anni dietro una rete di filo spinato, ci potrà spaventare mai un altro Faraone?

E sia

La campagna elettorale è iniziata. Il Tavolo del Lunedì, che fra poco diventerà altro, che ha lavorato per due anni nel senso stretto del termine (studiare documentazioni e produrre documenti, avviare un comitato contro il project financing con tanto di autofinanziamento, accogliere le istanze di altri comitati cittadini, fare pressing per la caduta della giunta, ecc.), che da alcuni mesi si riunisce in modo democratico e del tutto orizzontale (ancora non c'è un candidato sindaco, perchè il candidato sindaco sarà scelto insieme), che ha provato a rovesciare i vecchi schemi e si è presentato alla città, non per dire "dateci un programma" (perchè si devono stravolgere così le cose, eh Cris?) ma dicendo chiaramente, nella relazione introduttiva e più volte, "noi abbiamo delle idee forti" ma vogliamo cominciare un cammino insieme, in modo democratico, il Tavolo del lunedì che ha scelto di sottoporre il Codice Etico di comportamento contando anche sul suo valore simbolico, visto che la politica si fa anche con i simboli, insomma il cosiddetto tavolo del Lunedì (composto da gente di partito e gente di mare - è una battuta, nel caso che non si fosse capita, per dire che è aperto anche a quelli che non provengono dai partiti, né da una collocazione di sinistra) che ha costituito l'unico laboratorio politico tanto atteso da Cris Degni, questo tavolo del Lunedì lealmente e coraggiosamente si presenta alla città e che cosa succede? riceve la prima bordata, da Cris Degni per la precisione. Seguiranno altre, da altri. Che dire? Va bene così, siamo in campagna, no?
Mi permetto solo di farmi personalmente carico della citazione di Fossati, non concordata con nessuno e stranamente tanto avversa a Cris (ma perchè?). Ammetto la grave colpa di averla pronunciata di mia sponte, perchè bellissima, citazione che qui ripeto, dedicandola a tutti quelli che amano questa città.
"L'amore fa guerra agli idioti
agli arroganti pericolosi,
fa bellissima la stanchezza,
avvicina la fortuna, quando può".
Spero che converrai, Cris Degni: quel "quando può" è meraviglioso.
Paola Rocchi

26 gennaio 2008

Il vento soffia ma non cambia ancora


Stasera la presentazione, tanto attesa, del Tavolo del Lunedì. Poche le facce nuove, nessuna la novità. Quello che poteva essere il punto di svolta di una campagna elettorale che stenta a decolare si è rivelato un flop. E' mancata la spinta ideale, e mancato il quid di diverso che giustificasse una reazione. E' mancata la catarsi. Perchè se quasi tutti si sono sbracciati a vantare la presa di distanza dai giochi del Faraone nessuno ha spiegato agli intervenuti che le mani avanti erano un gesto infantile, istintivo ma necessario per consentire alla sinistra di autoconservarsi, di non estinguersi. Nessuno lo vuole ricordare, ma il Faraone a Santa Marinella non lo abbiamo certo portato noi e chi lo ha voluto e lo ha imposto alla città lo ha fatto solo per la propria lussuria, per una più o meno sana libidine di potere.

Adesso tutti cercano di darsi una ripulita, di inventarsi ancora, di convincersi di essere un nuovo che nuovo non sarà mai, con espedienti scenici come il codice etico, perfettamente inutile perchè prevede comportamenti non sanzionabili. Dopo che ho firmato e mi sono fatto eleggere, se passo con il Faraone cosa mi fai: le tottò?

Per esempio prendiamo la questione dei costruttori o degli imprenditori in lista. E' un falso problema, una delle cose con le quali è bello riempirsi la bocca ma che in realtà è semplicemente fine a se stessa, non porta da nessuna parte e non porge alcun beneficio a nessuno. Per proteggere la comunità dalle incursioni piratesche degli squali del mattone dovrebbe esserci il Codice Penale, per proteggere la comunità dalle alzate di testa degli squali del mattone dovrebbe esserci il resto della coalizione che isola come un anticorpo il virus che si è scatenato al suo interno. Quand'è che una coalizione di governo impazzisce? Quando tutti vorrebbero riportare all'ordine chi sta dando fuori di testa ma nessuno ha il coraggio di premere il pulsante dell'autodistruzione, per paura di fale male anche a se, di veder finire il bel sogno, la conquista del privilegio. La Castina, si sa, si nutre del proprio sangue e del sangue dei suoi simili, gli uomini piccolini.

Diciamocela tutta e con un pò di serietà. Non sono le coalizioni che debbono cambiare ma gli uomini. Fino a quando esisteranno uomini piccolini questi non potranno mai comandare e dirigere. Il potere da alla testa, il potere non è una cosa che possa essere esercitata da tutti. Il potere richiede Uomini diversi, superiori e con qualità superiori, gente che abbia nel proprio dna un codice etico vero, che viva la politica come milizia, come servizio alla propria Comunità.

Il resto è solo marketing, sia che lo faccia il Faraone o che lo faccia qualsiasi altra persona. La Comunità santamarinellese è fatta anche di bella gente, bella gente che continua a sopravvivere solo perchè in mezzo alle tante pecore c'è ancora nascosto qualche lupo...





Mastelliamoci



Elio Mastella tira le orecchie alla Jena Alessandro Sortino, figlio di papà da 200.000 euro l'anno.

24 gennaio 2008

Cos'è la Politica?


Per chi scrive Zelig?




Essere e non essere, questa è la soluzione: dormire, non farsi vedere e passare all'incasso. Il nostro fondamentale collega, noto alle cronache per essere riuscito a far dimettere due sindaci in tredici mesi di lavoro come portavoce, è miracolosamente riapparso sabato mattina, dopo mesi di astinenza forzata dalla tastiera, a fianco del commissario straordinario alla premiazione dei Carabinieri avvenuta alla biblioteca cittadina. Chi, dopo tanto tempo, è stato in grado di riconoscerlo lo ha visto intento aprendere appunti. Per farci cosa non si sa, visto che dalla caduta del Faraone è stato in grado di produrre soltanto una trentina di righe come comunicazioni di servizio. Eppure molto ci sarebbe da dire, su questa situazione talmente melmosa e surreale che nemmeno il commissario sa gestire. Invece no, nulla si sa e molto si fa, a via Rucellai, un po' come ai vecchi bei tempi quando il Faraone parlava di nani e ballerine mentre erodeva a colpi di prebenda l'avanzo di amministrazione che aveva fortunatamente trovato nei cassetti.

L'arrivo di Zelig a via Rucellai è stato, da solo, un grande problema di legittimità. La delibera che prevedeva la sua nomina era precisa e richiedeva requisiti altrettanto precisi individuando, fra l'altro, tra l'organico comunale il soggetto da eleggere responsabile dell'ufficio comunicazione. E questo, con la regolarità che ha distinto la disinvolta gestione della cosa pubblica nell'era del Faraone, non è regolarmente avvenuto. Il povero Zelig non è dipendente del comune ( a meno che non lo sia diventato stanotte ed ormai anche un fatto del genere non ci stupirebbe assolutamente). Comunque dopo svariati mesi siamo riusciti ad ottenere la pubblicazione della scheda relativa alla sua collaborazione senza averne alcun giovamento. Li si menziona la legge 150, quella che ha "inventato" gli uffici stampa e la comunicazione nella pubblica amministrazione, mentre qui la stessa legge 150 si aggira senza nemmeno frenare un po'. La mancanza di requisiti soggettivi è evidentissima, ma nessuno sembra accorgersene. L'altro giorno il Commissario ha rinnovato il contratto a Zelig. Questo è stato un grande segnale per chi si attendeva da un uomo di Stato un cambio di rotta senza sentimenti nè rancori ma fatto semplicemente, con il Codice in mano. Invece assistiamo allo spettacolo di un funzionario statale che spolvera la tavola e la lascia apparecchiata, pronta per il ritorno di chi si è semplicemente alzato per andare a rispondere al telefono ma sta per tornare. E come in ogni pensione a conduzione familiare possiamo anche vedere la bottiglia di vino, aperta e consumata a metà. Tanto sappiamo chi si risiederà a quel posto, chi si sta fregando le mani e leccandosi i baffi. In attesa di questo è bene non cambiare nulla, nemmeno le abitudini, tanto a che servirebbe?

Operazione verità

a proposito delle "bugie" dell'ex sindaco Tidei
“Il lupo perde il pelo ma non il vizio”, recita un antico adagio popolare e Tidei non smentisce la sua vocazione naturale a cambiare le carte in tavola.
S. Marinella è stata sommersa da opuscoli in carta patinata, di ben 13 pagine, in nessuna delle quali viene indicato a chi si debba questa stampa, né con quale denaro è stata prodotta. L’ “Operazione verità” non si distingue quindi per trasparenza.
Passiamo al lungo elenco di “Fatti e non promesse” che sarebbero stati realizzati nel corso dei due anni di amministrazione Tidei. Logica vorrebbe che l’elenco seguisse l’ordine cronologico di realizzazione o facesse riferimento al programma elettorale, a sua volta copiosamente distribuito ai cittadini (72 pagine), ma quasi completamente disatteso, infatti, se si confrontano le due pubblicazioni, si nota che tra di esse non c’è corrispondenza: alle iniziative programmate non corrispondono quelle che l’ex sindaco sostiene siano state eseguite.
Scorrendo il caotico elenco delle “Realizzazioni” non si trovano, salvo in due casi di ordinaria amministrazione, riferimenti a delibere di consiglio o di giunta, di cui qualunque cittadino dovrebbe disporre per poter verificare personalmente. Si chiama “trasparenza degli atti” ma evidentemente Tidei conta che gli si crea sulla parola.
Leggendo la disordinata sequenza delle “opere effettivamente realizzate” ci si rende conto che la maggior parte sono progetti o accordi ancora da definire, non ancora portati in consiglio comunale o per i quali manca l’approvazione della Regione o comunque lontani da qualsiasi realizzazione. Più che fatti si tratta quindi intenzioni, con le quali si potrebbero riempire ben più delle quattro pagine utilizzate. Ma l’elenco non manca di “dare i numeri”, come i sette rioni insediati (?) o i 32 progetti, naturalmente in via di definizione, per “centinaia” di posti di lavoro!. Molte voci brillano per la loro vaghezza, come il “piano opere pubbliche” (quali?), o le “opere protezione civile” (?) o il “centro paraolimpico” (?), tutte non meglio definite. Ci sono poi le “voci ricorrenti” (l’asfaltatura delle strade urbane ed extraurbane viene ripetuta come “viabilità”, “asfaltature” e “manutenzione strade”; lo stesso dicasi le fogne e i marciapiedi, menzionati più volte con nomi diversi). Ci sono poi le dubbie attribuzioni come l’apertura della posta il pomeriggio (come in molti uffici italiani) o la pulizia della zona ex-fungo, il cui esproprio si deve alla giunta precedente. Ci sono poi le voci su cui era assai più dignitoso tacere, come la Multiservizi (senza un piano aziendale e dalla dubbia trasparenza nelle assunzioni), la società di recupero tasse, (scaturita dal mal funzionamento della multiservizi), il regolamento del verde (mai reso esecutivo per mancanza di un ufficio preposto), la raccolta differenziata (quando ci si ricorda di raccoglierla, mentre i grandi ipermercati gettano le cataste di scatoloni nell’indifferenziato) e, “dulcis in fundo”, la nuova sede comunale: il vergognoso Project Financing, su cui un’inchiesta è in corso (i computer comunali sono stati sequestrati per questa ragione il novembre scorso dai carabinieri). Essa viene citata tra le opere realizzate mentre il bilancio regionale del 2008 non annovera i 2,5 milioni di finanziamento, fondamentali per la realizzazione.
Detto questo, di opere effettivamente realizzate e qualificanti rimante davvero ben poco. L’opera più monumentale è davvero la faccia tosta del nostro ex amministratore.

il tavolo del Lunedì

22 gennaio 2008

Scusate il ritardo

La campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco vorrebbe entrare nel vivo ma non ce la fa; a frenarla l’incertezza sulla data del voto e comunque la mancanza di chiara indicazione sui nomi dei possibili candidati. Il partito Democratico si riunirà stasera alle 18 nella sede di via Aurelia per discutere di rete territoriale. Alla presenza di Gino Ciogli, consigliere provinciale, e di Pietro Tidei. Proprio l’ex sindaco di Santa Marinella sembra per ora il soggetto più attivo. Sta conducendo una campagna di sondaggi telefonici, dei quali non sono ancora noti i risultati, e ha pubblicato due edizioni di un opuscolo nel quale ha elencato i progetti disegnati dalla sua amministrazione per Santa Marinella. Il fronte che deve combattere però è tutto interno. Nel PD non sono tutti favorevoli alla sua riconferma e proprio l’ala che fa capo alla Margherita lo mette per prima in discussione. Sempre da sinistra si intravedono le manovre del tavolo del Luneì che ha dato appuntamento alla città per sabato alle 16,30 nella sala di via della Libertà. Un manifesto fitto di una lista di cose che il tavolo non vuole ma anche lì assenza completa di programmazione reale e fattibile. Anche sui candidati all’interno del tavolo ci sono profonde divisioni. La coppia Bucciarelli Rocchi, data per favorita all’inizio delle “ostilità” non riesce a catalizzare il popolo della sinistra che non si riconosce più nella formazione che gravita intorno all’ex sindaco. Anche a destra le cose non sono ancora mature. Molti gli incontri ma ancora tanti i venti, provenienti soprattutto dall’Udc che, dopo aver appoggiato la campagna elettorale del diessino Tidei ha appena cambiato rotta ma non vuole aprire la porta alla Nuova Dc. Anche lì i candidati sono potenzialmente ancora tanti, con Venanzo Bianchi, ex capogruppo consiliare di minoranza, che ha sussurrato la sua disponibilità e Roberto Bacheca che ha dichiarato di essere pronto a farsi da parte di fronte a proposte migliori e più concrete. Nemmeno il tanto atteso “aiutino” che doveva arrivare dal tavolo di concertazione della CdL organizzato a Roma per le elezioni provinciali ha dato il risultato che tutti speravano, una designazione “forzata” dall’esterno che convincesse tutti a rompere gli indugi. La città attende con ansia che qualcuno si faccia avanti.

16 gennaio 2008

Ricominciano i lavori

Settimana importante per gli sviluppi politici della nostra cittadina. Da oggi inizieranno i lavori per sviluppare i punti del nostro programma per poi condividerlo con la città. Inizieremo ad irrompere anche sull'operato del commissario, un uomo che non ci sembra proprio al di sopra delle parti e piuttosto lontano dalla sua figura, gli ripeteremo di bloccare i marciapiedi sul lungomare in quanto deleteri per il camminamento, la multiservizi che venga commissariata a cosa serve, c'è gia lui di commissario!!! si commissaria anche lui ? Nell'ultima riunione del P.D. sembra che la ex "margherita" non vorrebbe l'exxxxx come sindaco, peccato, ci mancherà, ma il fatto che se non ci sarà non farà molta differenza, le questioni si avranno sugli uomini che saranno nelle liste, perchè dovranno essere garanti di un passato serio e dignitoso per affrontare ciò che si promuove durante le campagne elettorali FARE POLITICA E' UNA VOCAZIONE ED UN VOLONTARIO SUPPORTO PER AMMINISTRARE LA CITTA', oppure che venga detto il contrario così lo sappiamo
Il Pentagono

L'altro arcobaleno


Graziano ci ha fatto la grazia: ringraziamolo

La nuova malattia: l'intolleranza al Papa

In uno scenario nazionale caratterizzato dall’emergenza rifiuti in Campania, dalla minaccia di sanzioni da parte della Comunità Europea, dalla diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie, disoccupazione, tasse, rincari e quanto di più, il nostro Paese è così ricco che si può permettere di generare una nuova malattia: l’intolleranza al Papa. E’ proprio così, infatti in questi giorni si è scritta una delle pagine più pietose; alcuni hanno attentato allo spirito democratico che fa della libertà di parola e del confronto delle differenti opinione il sale della crescita e della convivenza. E’ con un sentimento di coerenza che come ex delegato ai rapporti Scuola-Università sento la necessità di mettere in guardia i nostri giovani, alcuni dei quali ho avuto l’onore di seguire nel difficile ingresso al mondo universitario nei confronti della negatività del gesto che pochi hanno realizzato creando un danno per tutta la collettività. La vergogna si è compiuta e taluni hanno voluto di nuovo tirare in gioco Galileo Galilei non ricordando o facendo finta di non ricordare che il precedente Pontefice Giovanni Paolo II e quindi la Chiesa ha pubblicamente ufficializzato le scusa all’illustre scienziato italiano. E’ opportuno in momento come questo caratterizzato da un forte disorientamento che pesa enormemente sui giovani ricordare ad essi che è la tolleranza, il confronto delle idee, il rispetto di chi la pensa in maniera diversa che fa del singolo una risorsa e non una minaccia.
Paolo De Vito

15 gennaio 2008

La sinistra e l'arcobaleno: nasce la nuova formazione

Il Partito della Rifondazione Comunista, il P.d.c.i., i Verdi per la Pace, la Sinistra Democratica di Santa Marinella nell’incontro tenutosi il 15 gennaio, si sono detti concordi nell’assumere la proposta emersa dall’assemblea nazionale tenutasi a Roma l’8 e il 9 dicembre scorsi che ha portato alla nascita de “La Sinistra l’Arcobaleno”.
Così come stabilito nell’assemblea tenutasi alla Fiera di Roma bisognerà dare vita a percorsi partecipativi aperti alle realtà del territorio, associazioni, singoli e movimenti, che possano costruire insieme un nuovo spazio pubblico della politica di Santa Marinella.
Ci rivolgiamo a quelle realtà locali che negli anni hanno dimostrato una grande attenzione alla città proponendo iniziative e lavorando a vari livelli per fare della città qualcosa di diverso.
I partiti, i movimenti e gli altri soggetti dovranno concorrere, pur nelle differenze, alla costruzione dell’unità d’azione della sinistra, ribaltando la logica verticistica e praticando l’unità su contenuti condivisi e misurando le forme organizzative ai terreni dell’agire comune.
Ci impegniamo a realizzare appuntamenti per consolidare il nostro impegno generale emerso nelle giornate dell’8 e 9 dicembre, con giornate che possano svilupparsi su questioni locali e globali e che possano costituire una base per il nostro impegno futuro. In una discussione aperta e libera sulle idee, sugli obiettivi, i programmi, le forme di organizzazione e di rappresentanza.

La Befana ha protestato


La vecchina bruttarella ma tanto brava con i bimbi ha protestato. Sembra che una nostra amica l'abbia sbattuta sul giornale accusandola di aver fatto male i conti e di aver portato troppe calze a Santa Marinella. No, cara Befana, il problema non è questo. La nostra amica ci ha illustrato un'altra situazione. Ha parlato, molto chiaramente, di una città dove si spendono ancora soldi per dare contributi a feste dove non va nessuno. Perchè non ci va nessuno? Chi lo sa, ma soprattutto, a chi interessa? A noi magari preme che i soldi, soprattutto quando sono pochini come adesso, vengano spesi bene. In questa città invece si assume solo qualcuno e si finanziano inziative lampo, talmente lampo che ben quattro funzionari comunali da me sentiti oggi pomeriggio avevano soltanto saputo che erano partiti soldi ma non ricordavano a chi fossero indirizzati. Ancora un altro esempio di malapolitica. Chi ha organizzato questa manifestazione lo ha fatto per dedicarla probabilmente ai suoi amici, che probabilmente non sono così tanto amici e non sono usciti di casa per andarsi ad ingraziare il futuro candidato nonostante gli abbiano promesso il solito consistente appoggio elettorale. Ed allora il candidato le calze avanzate (circa 100 su 200) se le è dovute sbattere sul naso, anche se dal comune mi hanno assicurato che "sono state messe a disposizione della parrocchia per opere di beneficenza". La beneficenza fatela con i soldi e non con le calzette riciclate. Le campagne elettorali fatele con i vostri soldi. Fin quando ci sarà l'abitudine di distribuire soldi a pioggia per iniziative che non hanno capo ne coda continueranno ad essere favoriti soltanto in pochi e solo quelli noti.

Non te la prendere Befana, la nostra amica non ce l'aveva con te; è la puzza che sta tornando forte e che ci fa girare la testa, dall'altra parte.

12 gennaio 2008

La boxe di Alessio

Come a voi non sara' sicuramente sfuggito non e' la prima volta che noi ci esponiamo riguardo la situazione di disagio dei lavoratori dell'AMA servizi.
Per lavoratori intendiamo, sia la parte di questi che esercitano, che quelli che il nostro buon comune ha relegato in "sala di aspetto"(come da noi previsto),con uno squallido tira e molla che prosegue in maniera esemplare il solco della precedente amministrazione.
Ebbene che si sappia che noi della Destra non abbiamo mai partecipato ai tanti piccoli e squallidi "teatrini"da campagna elettorale dove dinanzi a fatti piu o meno gravi,i cittadini di S.Marinella hanno,a nostro modo di vedere subito sin troppo gli "abra cadabra"di gran parte delle forze politiche portatrici di un rinnovamnento cartaceo di cui crediamo la gente sia stufa..almeno lo speriamo..
Tornando al problema degli operai dell'AMA che esercitano, presto avremo un incontro con loro(lontano da occhi ed orecchie indiscrete per rispetto reciproco),per parlare dei vari problemi piu' o meno urgenti ,come il misero parcheggio riservato ai loro mezzi privati,preceduto da un strada intrisa di fango instabile quando piove,e comunque sempre ricca di buche..
Riuscira' il buon comune a sborsare la grande somma per ricoporire di asfalto almeno la suddetta strada?
Noi ci appelliamo alla clemenza del buon Ponzio Pilato principe del municipio ,con la promessa che noi organizzeremo un bell'incontro di pugilato per ricambiare cotanta attenzione verso chi ne ha bisogno.
Alessio De Persio
la Destra Santa Marinella

10 gennaio 2008

I sondaggi del Faraone


Se non hai nulla da fare, dicevano, fatti un bel sondaggio e poi vai a dormire. Questo deve aver fatto il Faraone sotto natale. Si è fatto fare uno splendido sondaggio che poi non ha dato a chi lo ha commissionato le risposte che questo si aspettava. "Sondaggio, sondaggio delle mie brame, chi annegherà in questo liquame?". E lo specchio ha risposto "Faraone, Faraone, se non ti togli dai piedi subito rimedi un'altro bel trombatone". Il Faraone si sa, non è per niente sportivo. Già un paio di volte ha annunciato un mefistofelico uno contro tutti, facendoci immaginare fiumi di lava bollenti fuoriuscire dalle sue fauci verso l'indirizzo dei tre poveracci che gli sono sfuggiti dalle grinfie e hanno contribuito a mandarlo a casa con i suoi annessi e connessi. Quando si è reso conto che non se loo sarebbe filato nessuno, che la sala del cinema avrebbe avuto la stessa densità di spettatori delle poltroncine del suo supermarket della politica di via Aurelia ha desistito. Quindi il sondaggio di natale è rimasto nel cassetto, a sussurrare al suo sfortunato committente la frase ormai mitica. "Ritenta, sarai più fortunato". Ma lui non desiste. Ha ordinato un altro sondaggio. Stavolta sul piatto ha messo tre nomi forti: Fronti, Marongiu e Ricci. Per dimostrare cosa? Si sa che la domanda che si pone all'intervistato serve a preconfezionarsi una risposta, che nessun sondaggio rappresenta di per se una verità ma tende a rispondere a chi lo commissiona suppergiù come questi vorrebbe farsi rispondere. E anche così lui vorrebbe dimostrare che la somma delle persone che potrebbero votare per Marongiu o per Ricci sindaco è comunque inferiore a quelli che in ogni caso voterebbero Fronti. Sbagliato. Perche nessuno dei tre si presenterà. Ricci ha già abdicato nei confronti di Venanzo Bianchi, che da tre anni aspetta il suo turno, che da tre anni si sta comportando da sindaco e da tre anni pensa che questa sarà la volta buona. Fronti ha una grande qualità: gli piace vincere facile e stavolta sa, come sanno tutti, che non sarà assolutamente facile. Lui che non è abituato a perdere ci rimarrebbe molto, molto male. Meglio stare a guardare. Marongiu ha altri progetti. Ha illuso tutti facendo credere di poter ricattare la politica di Santa Marinella: aveva firmato contro il Faraone ed ora aveva diritto di passare all'incasso. No, non è così. Lui ha altro in testa. Gli piace giocare, organizzare, muovere. Quindi si metterà alla finestra, sorridendo sornione a tutti quelli che scodinzolando gli passeranno davanti.
E' una questione di responsabilità e nessuno si sente così maturo da far credere di essere cresciuto; i santamarinellesi non sanno ancora che si possono riprendere il loro futuro e come il Faraone si affidano ancora al lancio dei dadi, ai sondaggi, al fatalismo delle urne.
Il prossimo giro non sarà diverso, ma identico a quello precedente ed a quello precedente ancora. Cosa sarà servito aver mandato a casa il Faraone? Se non si mischiano le carte il Banco vince sempre.

Sopra la banca, la casta campa


Mena, mena



Tutto si muove e tutto resta fermo. Immutabilità è la parola d'ordine di questo gennaio che invece di portare un caldo vento di novità spegne gli ardori con una pioggia alquanto freddina. L'unica in grado di spostarsi con disinvoltura da un lato all'altro della barricata è la Candidata. Nentre denuncia le spire tentacolari di qualcuno che la vuole frenare (chissarà poi?) abbiamo assistito a come, prima delle feste di natale, si sia sperticata in lodi per l'augusto Commissario. Riposto l'albero con le palle ha cominciato a caricarlo a testa bassa come un toro imbufalito. Se invece di guardare la punta del dito mirassimo alla luna vedremmo anche da chi questa gentildonna è amabilmente menata per l'aia.


Il Commissario oggi tanto attaccato non è lo stesso che proprio sotto Natale ha tentato la scalata alla multiservizi e la demolizione del suo Cda? E chi è il padrone della Multiservizi? Non sarà lo stesso che mena seco la Candidata?
Non avere padroni è il primo passo verso la vera libertà.


E chi vogliamo menare noi?

08 gennaio 2008

Saccheggiamo...amo

Mi piace rubare, nel senso che adoro saccheggiare i blog altrui. Uno dei risultati di questo saccheggio è l'opera d'arte appesa qui sopra che unisce il colore del mare con il rosso del sangue della povera gente. L'autore ha naturalmente un suo blog, ancora agli inizi ma promettente. E' il frutto di una grande iniziativa culturale che sta coinvolgendo questa addormentata città. nell'elenco di link che è qui a sinistra mi sono ripromesso di inserire, oltre a qualcosa che ritengo interessante, anche un modesto elenco di tutti i blog che riguardano Santa Marinella, a condizione che vengano aggiornati almeno una volta al mese ( mi comprendi Robertino????). Il tutto per poter alimentare questo vivace scambio di idee ed anche, perchè no, per poterli saccheggiare un pò.
Buona giornata.

07 gennaio 2008

L'arte di vendere


L'accordo stipulato tra amministrazione comunale ed una società privata per pulire le sedi stradali subito dopo un incidente è stato strombazzato ai quattro venti come la quadratura del cerchio, come la dimostrazione di un reale interesse per il miglioramento della qualità della nostra piccola Perla. Il fatto che poi l'accordo fosse "a costo zero", termine molto di moda fino a qualche mese fa, non significava assolutamente nula. Chi paga l'intervento della ditta? L'assicurazione. E chi paga l'assicurazione? Noi. ergo l'intervento della ditta lo paghiamo noi, signori miei, noi quelli con la sveglia al collo e l'anello dove già sapete. Comunque non divaghiamo. Quello, dicevo, che è sembrato l'accordo del secolo, un invenzione da Nobel ci riporta ai nostri più antichi fasti, al fatto che come al solito non arriviamo nemmeno secondi ma sempre ultimi. L'accordo con la ditta non l'ha preso questa amministrazione ma l'Anci a giugno dello scorso anno. L'Anci è l'associazione dei comuni italiani, fra i quali è rubricata anche la Perla.

Piuttosto trovare qualcuno che ci tolga da davanti, sempre a costo zero, quei copri cassonetti delle immondizie ormai tutti rotti, arrugginiti e con gli sportelli che, controvento, si aprono all'improvviso addosso a chi li sfiora, quello no, vero?

Trent'anni



Non è possibile, appena passata la Befana, non correre con il pensiero a quella sera di trent'anni fa. Immagini di Tg ancora in bianco e nero che si sovrappongono a ricordi personali mai, purtoppo sopiti. Quella sera fu veramente troppo il sangue sparso sui marciapiedi, come anni dopo cantava Francesco Mancinelli in una canzone che, in poche strofe, è il ritratto realistico di un'intera generazione. Nel testo probabilmente ci ritroviamo tutti, tutti quelli che, pochi e fortunati, oggi sono ancora qui e possono raccontare. Il timore era dietro l'angolo, ma non si viveva angoscia. Un pò la sfrontatezza dell'età adolescenziale , un pò la strafottenza verso tutto e verso tutti, la filosofia del "me ne frego" che ci faceva dare abbondanti grattate ai sottoposti al solo accennare la strofa centrale di un'altra canzone molto in voga "da domani sui muri il tuo nome ed in piazza il tuo cuore". E' una realtà, una realtà che chi si richiama, anche politicamente a certi valori, non può dimenticare, come invece fa. Che senso ha allora dichiararsi eredi di un passato che si vuole ogni giorno cancellare?
"Poi una sera di gennaio resta fissa nei pensieri, troppo sangue sparso sopra i marciapiedie la tua generazione scagliò al vento le bandiere, gonfiò l'aria di vendetta senza lutto, né preghiere, su quei passi da gigante, per un attimo esitare, scaricando poi la rabbia nelle auto lungo il viale, fra le lacrime ed i vortici di fumo,da quei giorni la promessa di restare tutti figli di nessuno"
Cosa dire davanti ad una frase del genere? Non è poesia, è cronaca, un pezzo di storia da non dimenticare mai. Perchè da quella sera in molti cambiammo strada, la vita indubbiamente non fu più la stessa, i tre delitti sono ancora impuniti e nessuno si è preso la briga di dare pace a quei ragazzi.
Noi più fortunati siamo ancora qui, contro tutto e contro tutti, per far conoscere e capire. Per poter ancora levare al cielo il grido che, nella nostra Tradizione, perpetua l'idea di un quadrato di braccia e di menti serrato e pronto alla Battaglia, nel quale chi non c'è più è sempre idealmente al nostro fianco.
Presente!




05 gennaio 2008

Vuolsi così colà dove si puote...e poi si scuote.


La libera citazione dantesca vuole sottolineare come ogni amministrazione, in rappresentanza dei poteri dello Stato e del consenso dei cittadini, può intervenire in maniera autoritativa, dove vuole... "e più non dimandare"


Un mostro di 35 metri innalzato l´estate scorsa tra i quartieri di Vigna Murata e Fonte Meravigliosa, in via Ferruzzi, per ospitare le antenne di telefonia mobile. «Già nell´agosto scorso bloccammo l´installazione delle antenne, ma è rimasto il mostro. Finalmente domani mattina (oggi, ndr) lo abbatteremo» dice Patrizia Prestipino, presidente del municipio XII, di quello che sarà il primo abbattimento di un traliccio di antenna realizzato completamente da un´ex circoscrizione.«Arriviamo alla demolizione - dice il minisindaco - grazie a un´ordinanza dell´ufficio tecnico del municipio, dopo che due dipartimenti comunali hanno revocato i permessi per le antenne su quel traliccio. Quindi dal punto di vista giuridico, quel mostro di 35 metri è abusivo. E noi lo rimuoviamo».In questa battaglia molto sentita dal territorio e dal valore simbolico altissimo per tutti i municipi, Prestipino è molto determinata.«Sulla vicenda - spiega - c´è un ricorso delle aziende di telefonia la cui sentenza è attesa a giorni. Anche se quel ricorso punta a censurare l´operato del municipio, noi andiamo avanti, perché siamo sicuri di attuare un´azione nel totale rispetto della legalità e del territorio. Il vero tema è il ripristino della legalità, e quindi la fiducia tra amministrazione e cittadini, che è stato lacerato da questa vicenda, dove i residenti di due quartieri si sono sentiti traditi da chi ha concesso quei permessi e poi li ha ritirati».
In questa difesa di principi e di tutela ambientale, Prestipino dice tranquillamente che «noi come municipio siamo stati lasciati soli, nonostante il parere favorevole dell´Avvocatura comunale alla demolizione. A cui provvediamo da soli». Con che mezzi sarà portata a termine l´operazione? «Con 20 mila euro di fondi municipali, dieci operai e due gru. Il "mostro" sarà sezionato in dieci blocchi da 3.5 metri l´uno per essere poi depositato sabato all´isola ecologica dell´Ama a Tor Pagnotta dove peraltro già ci sono i resti di altre strutture abusive che in due anni abbiamo rimosso».



di Gabriele Isman da Repubblica.it del 4 gennaio 2008

04 gennaio 2008

Il Commissario non risponde

Considero inaccettabile e indignitoso quanto continua a verificarsi a scapito dei lavoratori precari dell’AMA, che continuano ad essere inascoltati nelle loro legittime richieste di poter ottenere finalmente un occupazione stabile, dopo tante promesse, mai mantenute. Non è la prima volta che ci appelliamo alla sensibilità ed al senso civico del Commissario Prefettizio, per porre termine ad una situazione ormai reiterata, che continua a lasciare 10 famiglie in una condizione di gravissima incertezza economica. L’ipotesi di un’assunzione part-time nella Multiservizi a 300 euro al mese, a fronte delle migliaia di euro che il Comune continua a spender per iniziative di cui ben pochi avvertono l’utilità sul piano sociale e che servono probabilmente a portare consensi elettorali a qualcuno, rappresenta una soluzione indecorosa che va respinta con determinazione e senza compromessi. Questa gestione commissariale si sta rivelando sempre più priva di autonomia valutativa e gestionale, e non riesce a dare risposte serie e concrete alle problematiche che a città sta vivendo, soprattutto sul piano occupazionale. Si ritiene infatti che un rappresentante dello Stato debba svolgere un ruolo di maggiore responsabilità nei compiti istituzionali che è chiamato a svolgere, e non risulta che, fino ad oggi, i risultati acquisiti vadano in questa direzione. Nonostante sia stato più di una volta sollecitato dalle diverse forze politiche e da ex Consiglieri Comunali, il Commissario Prefettizio continua a percepire soltanto alcuni suggerimenti unidirezionali, persistendo nel mantenere al loro posto consulenze ed incarichi esterni, lautamente remunerati, senza chiedersi se siano realmente necessari alle esigenze della città o funzionali invece, come appare più probabile, al rafforzamento del potere politico di pochi, avendo rivestito, fin dai primi tempi della loro assegnazione, un prevalente significato clientelare. Come se non bastasse, e per rafforzare una sensazione crescente di indifferenza nei confronti del disagio economico che sta interessando settori sempre più vasti della città, si preferisce nominare tecnici esterni pagati profumatamente, a spese della collettività, portati da lontano, per affrontare problemi che potrebbero essere risolti in modo valido utilizzando e valorizzando le risorse interne al nostro Comune. In un momento, peraltro in cui da più parti del mondo politico si levano autorevoli voci istituzionali rivolte alla necessità di contenere le spese della pubblica amministrazione e di ridare un senso etico alla politica razionalizzando, con maggiore senso di responsabilità sociale, le risorse economiche della collettività.
Renzo Barbazza

03 gennaio 2008

Disinquinateli


L'attacco comparso oggi su un quotidiano locale "da parte di DDA contro GL" fa molto riflettere. Fa riflettere sulla maturità di una classe politica che non può autodefinirsi se non "cosiddetta", che non riesce a produrre nulla di buono nè di concreto, che ha generato un Faraone e che se lo merita tutto. Non c'è semplicemente una paura di volare, magari anche un po alto, ma c'è una piaga esistenziale, un disagio verso la vita, una necessità di tenere sempre il culo appoggiato al muro. Intanto il Faraone partorisce un altro libro dei sogni e lo distribuisce in giro per la città; non è ancora un programma ma l'elenco di tutto quello che si sarebbe potuto fare (se solo la puzza fosse stata meno forte). Il livello generale è scandalosamente basso. Si tentano innesti da botanico, si coltivano incroci genetici maturando la convinzione che la politica sia in mano ai capibastone. "Mi carico Tizio perchè ha duecento voti" oppure "io e Sempronio, insieme, ne alziamo quattrocento". La politica è in mano soltanto a chi la sa fare, a chi riesce ad essere investito dal consenso popolare, a chi riesce a contribuire al benessere ed al progresso della sua gente; e basta. Ogni altra concezione della politica partorirà castelli di sabbia, che dureranno soltanto quanto l'infiammazione emorroidale che sposterà un consigliere da una sedia all'altra. Siamo adulti, siamo grandi e spero tutti vaccinati. Tutti abbiamo ambizioni e sono queste, forse insieme al pollice contrapposto, che ci distinguono dalle galline nel pollaio. Ma queste ambizioni devono guidarci insieme alle nostre capacità, devono fare da contrappeso alle ambizioni.

Eppoi un consiglio ai 13 candidati sindaco ancora rimasti in lizza: avete uno specchio a casa? Usatelo!


PS: qualcuno ha percaso sottomano un programma elettorale? Una bozza, una minuta, un brogliaccio? Alle elezioni mancano meno di 15 domeniche, lo sapete signori candidati? Non sono ammesse fotocopie. Studiate.

02 gennaio 2008

I manichini del Faraone


Com'è possibile continuare con questo stato di cose? Mano a mano che i giorni passano si scoprono gli altarini. Adesso arriva come una doccia fredda la notizia dell'inquinamento da polveri sottili. Il rapporto dell'Osservatorio Ambientale di Civitavecchia indica non solo il superamento della soglia limite per un numero indefinito di volte ma anche che la nostra città è in testa al numero di sforamenti con il doppio delle giornate rispetto a Civitavecchia che dovrebbe, almeno per sentito dire e per densità industriale, vincere la coppa tutti i giorni. Avere l'inquinamento senza le industrie, che bell'affare!

Ma l'affare più bello è avere chi, anche nel silenzio e nel buio del suo ufficio, pensa sempre a noi, magari con un ghigno di soddisfazione sul volto. Perchè un'altro primato lo abbiamo avuto e vinto: quello di essere ben bene presi per il culo. La città degli etruschi, il parco a tema con gli americani, i tre porticcioli e tanti altri giocattoli da adulti, naturalmente tutti sogni da realizzare, quando sarà, con i soldi degli altri. E la salute? Chissenefrega. Oddio, una comparsata lui che è stato "generico cavallerizzo" davanti all'antennone di via Ortigara l'ha fatta; si è magari perso un bello show davanti al Tg3 di domenica ma che ci vuoi fare; si è magari dimenticato di raccontarci che la Telecom come Pietro ben tre volte gli aveva chiesto di procurare un sito dove mettere l'impianto, ma che gli fa? Sicuramente il rapporto dell'Osservatorio gli sarà arrivato sul tavolo ma siccome non si trattava di investimenti, lottizzazioni o cubature non se ne sarà sicuramente accorto nessuno.

Adesso c'è da sbrogliare un altro problema, ben più importante. La sede elettorale costa un sacco di euro al giorno ma è sempre vuota. E' anche un brutto spettacolo, mitigato forse dal fatto che la gente, per colpa del freddo, passa là davanti senza soffermarsi e quindi quasi nessuno se ne accorge. Un consiglio? Caro Faraone, riempia il suo supermercato della politica di manichini. Sembrerà sempre affollato di gente. Gli stessi manichini potranno essere usati anche per riempire la lista nella quale ormai sembra non voglia entrare più nessuno, a parte un ex vicesindaco che freme pur di fare qualcosa, ma a patto di non fare troppo rumore, come suo costume. A proposito di costume un ultimo suggerimento: non si impegni per vestire i manichini, così assomiglieranno di più ai miei concittadini, a come sono stati lasciati dopo 30 mesi di governo da un'amministrazione non solo incapace ma anche indolente, che oltre ai debiti è stata capace di lasciare anche un inquinamento che prima non c'era.
Carte alla mano.

01 gennaio 2008

L'inquinamento non è solo nell'aria


Domenica mattina nel corso di un'assemblea pubblica che si è tenuta davanti alla scuola media cittadina ho appreso dal dottor Ghirga che i dati pubblicati dall'Osservatorio Ambientale denunciavano Santa Marinella per l'elevata concentrazione di PM10, le polveri sottili, e soprattutto facevano rilevare come la soglia di pericolo per questo agente inquinante fosse stata superata nel 2007 per ben 52 volte. Ora è noto che la normativa prescriva una serie di comportamenti che le autorità pubbliche devono tenere non appena la soglia del PM10 finisca oltre il livello di legge per sole 35 volte. Qui a Santa Marinella il limite è stato ampiamente, e più volte, superato. Dall'Amministrazione Comunale non abbiamo avuto nessuna notizia del superamento di questi valori né è stato mai preso alcun provvedimento. Inoltre mentre l'ex sindaco Tidei utilizzava gli uffici pubblici preposti alla comunicazione per raccontare a destra e sinistra dei suoi faraonici progetti, tutti peraltro rimasti sulla carta, dimenticava o faceva finta di dimenticare di comunicare queste informazioni essenziali per la salute dei cittadini oltre che di prendere i provvedimenti imposti dalla legge per il contenimento di queste emissioni inquinanti. Lo scorso 26 agosto il limite dei 35 giorni di sovraesposizione alle polveri sottili era già stato superato e nulla noi cittadini sapevamo ne alcun provvedimento era stato preso. Lo stesso contegno è ancor'oggi tenuto dal Commissario Straordinario che non informa la cittadinanza di questo grave fenomeno, forse sulla falsariga del contegno tenuto dall'ex sindaco,. Né adotta i provvedimenti del caso. Se non fosse stato per il dottor Ghirga oggi noi saremmo ancora all'oscuro. Il silenzio dell'Amministrazione Comunale di Santa Marinella rappresenta una violazione di legge ed in ogni caso un'indegna e grave scorrettezza verso i cittadini e verso le istituzioni.
Angelo Grimaldi

Non solo antenne



Vorrei segnalare ai lettori di questo blog un problema che riguarda la qualità della nostra aria.
Su sollecitazione del dott. Ghirga, che domenica ha partecipato all’incontro contro la collocazione dell’antenna Telecom a via Ortigara, sono tornata a controllare il sito http://www.ambientale.org/, che non visitavo da tempo.
Per chi non lo sapesse, è il sito ufficiale dell’Osservatorio Ambientale, organo tecnico del Comune di Civitavecchia per il monitoraggio “dello stato dell’ambiente e della salute del comprensorio di Civitavecchia e nei comuni limitrofi”; nel sito, al link “qualità dell’aria”, si trovano i dati giornalieri delle postazioni di monitoraggio, relativamente a vari agenti inquinanti. Fra i più insidiosi ci sono le polveri sottili PM10, i cui pericoli e le cui caratteristiche sono illustrate in un altro link del sito.
Stando a quanto si legge, l’aria di Santa Marinella è quella più a rischio di polveri sottili. Il limite di concentrazione media massima secondo la legge è di 50 ug/m3 (con una tolleranza di superamento di 35 giorni l’anno); se andate a guardare la tabella, vi accorgerete che i nostri valori medi sono stati nel corso dell’anno spesso superiori alle altre stazioni vicine; in ogni caso nel 2007 abbiamo superato il limite per ben 52 giorni.
Credo che la cosa meriti un approfondimento da parte di tutti noi.
Paola Rocchi