Pietro Tidei è tornato, finalmente, a fare l’avvocato e, per l’occasione, a pro di Eugenio Fratturato, con l’offerta di un patrocinio, che si spera per l’assistito, gratuito. Non si spiega, infatti, perché mai l’interessato taccia e deleghi a parlare la voce (si fa per dire) del padrone. Ciò scritto a premessa, mi urge, chiosando la sua nota del 29 Agosto, chiarirgli che se un modesto, circoscritto e trascurabile insuccesso elettorale fa di me un emerito perdente, con quale aggettivo dovremmo gratificare lui per il naufragio in Parlamento e per il tonfo di cui si perpetua un eco che travalica non solo il fuso orario Santa Marinella-Tolfa ma ben anche i confini nazionali? Ho sfogliato il prezioso Tommaseo e nessun sinonimo adeguato al suo caso, ha potuto trovarvi. Altro che emerito! A dir la verità, io non ho mai conferito particolare valore ed importanza alla competizione elettorale preferendo, questo si, un coinvolgimento “politico” generico, ben altre essendo le mète che mi sono posto e che il fato m’ha concesso o negato. Si perde e si vince. Non son di quelli che la politica la vivono come ossessione, la respirano, la praticano come attività esclusiva ed unica cosicché non conservo cicatrice alcuna di antiche ferite “elettorali” e non so quanto valga per lui questa filosofia di vita. Mi accusa di aver attaccato “a testa bassa” il buon Fratturato sinceramente sorprendendomi dacché la mia prosa è nota per essere curata, leggiadra, cortese e, seppur severa ed acuta in alcun canto, tuttavia rispettosa e priva di quelle asprezze, ad esempio che il Consigliere Venanzio Bianchi ebbe a sottolineare in molte corrispondenze del Sindaco Tidei, connotate di espressioni “insolenti” e poco galatee. Sospetta, inoltre, chissà quali ombre ispiratrici o quali occulti registri mi guidino nelle mie riflessioni. Tranquillizzati Sindaco: scrivo da me e per conto mio non avvertendo il minimo bisogno di altre mani o di altri cervelli o di latenti ninfee egerie. Non dispongo di apparati ed uffici stampa che mi preparino le veline. Piuttosto tu, in questo frangente, sei a far la figura dello scriba appaltato per conto terzi pur se la nobile funzione di avvocato difensore te lo imponga. Ti meravigli, poi, che nessuno abbia gridato allo scandalo per le defezioni di Notazio e di Dani già consiglieri di maggioranza. E fai bene a stupirti perché dai prova di non comprendere la netta differenza etica, culturale e politica che intercorre tra i due, che, uscendo di maggioranza, hanno rinunciato ad un potere gestito e chi invece surrettiziamente sostituendoli, svincola dalle file dell’opposizione per approdare nella stanza dei bottoni. Dani e Notazio, e lo dico per atto dovuto, sono personaggi in ciò lodevoli e in ciò moralmente integri che , per effettuare il passo che han fatto, davanti all’opinione pubblica, in dibattiti, in assemblee aperte, e con chiare ed argomentate motivazioni, non si son dati cura della “poltrona” da cui si alzavano, denunciando uno stacco tra il tuo modo di far politica e i loro ideali. E tu dovresti elogiarne la schiettezza e il viso aperto con cui ti hanno esposto le ragioni, diversamente a chi, con peciosa e giulebbosa retorica di frasi fatte: “ elemento vitalizzante della politica”, “impegno collettivo”, “partecipazione a progetti” ecc…atta più a convincere se stesso che gli altri, se ne viene bel bello alla tua corte, seco portando, in dote trafugata, i voti che non gli appartengono. Dani e Notazio ebbero il loro supporto dai loro partiti, Fratturato, invece, si abbarbica ad un “Ancora” che par di sughero tanto è leggera di seguito e di opinione. E vedo con piacere come il nostro navigatore abbia appreso, e fatti suoi, i modi e le connotazioni che ti caratterizzano, col dire: “ la mia città”, “la mia gente”, “il mio paese”. Insomma: il mio tutto. Lapsus Freudiani che la dicono lunga sulla sincerità degli affetti e delle motivazioni. In finale, tu,poi deplori che taluni lavorano per il “nobile” scopo di destabilizzare la tua giunta. Brutta espressione, ma sempre comoda per metterla in caciara, che non appartiene al mio modo di agire. Io lavoro, è vero, ma per determinare le dimissioni della tua amministrazione e che tanti tuoi ex elettori, delusi non poco, avvertono come rimedio necessario ad una situazione di grigiore ( eufemismo). Fratturato, e con lui la sig.ra Assumma, che tu definisci la vera “società civile”(!) dovrebbero, per esigenza morale e politica, oltre che per una certa ecologia della mente, dare le dimissioni dal consiglio comunale e lasciare il posto altrui ricordandosi che il furto dei voti è un reato di appropriazione indebita. Se poi vorranno vantarsene…
Luciano Pranzetti
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