23 novembre 2007

Era li per caso...

Un pomeriggio di novembre capito dalle parti del blog di Degni per vedere che novità ci sono, e trovo un campionato locale di sindaci ad eliminatorie, con voto telematico. C’è anche il mio nome e la cosa mi sembra curiosa e per certi versi pure divertente, sia perché trattasi di gioco, sia perché, non avendo mai sognato di fare il sindaco da grande, la cosa assume quel certo retrogusto gustoso che hanno sempre le sorprese. Da ragazzina al massimo mi toccava il ruolo di Yanez, mai quello di Sandokan. Sono esperienze che segnano.
A questo punto non mi resta che ringraziare le 11 persone che mi hanno votato. Le immagino personcine perbene, del genere che non salirebbero mai su un autobus senza biglietto, non abbandonerebbero mai un cane in autostrada, sorridono spesso e leggono minimo due libri l’anno, o almeno qualche giornale ogni tanto. Dai risultati del campionato locale sindaci ad eliminatorie, noto anche che nelle due posizioni di testa figurano politici di spessore. Il paese è in buone mani, me ne rallegro.
A parte gli scherzi, vorrei molto seriamente prendere a pretesto il gioco di Cristiano per fare alcune riflessioni, sul momento un po’ surreale che stiamo vivendo. E’ una cosa un po’ lunga, scuserete.
Se non ricordo male la giunta Tidei cade con poco decoro nei primi giorni di ottobre. Che un paio di settimane dopo, le coalizioni non fossero ancora definite, né tantomeno i sindaci designati, a me sembrava una cosa normale: era ancora troppo presto. Ma ora che di mesi ne sono passati quasi due, molte cose continuano a sembrare piuttosto bloccate, sospese in aria come un dirigibile che non parte. Compresa la invincibile armada annunciata dal ex sindaco. Non so cosa ne possano pensare i “vecchi” della politica, ma a me sembra un po’ strano. Ma certo non incomprensibile, anzi, a pensarci su, purtroppo logico, quasi inevitabile nelle condizioni in cui ci troviamo.
Il fatto è che oggettivamente stiamo vivendo un momento molto delicato e, altrettanto oggettivamente, abbastanza confuso. A cominciare dal neonato Partito Democratico. Vorrei che qualcuno mi smentisse, ma da quello che so, e che sento,di fatto c’è al suo interno una spaccatura tale che al confronto la Fossa delle Marianne è una buchetta da bambini.
Per essere precisi: ai tideiani si contrappongono degli antitideiani così convinti e assolutamente avversi alla politica, alle scelte e allo stile di Tidei da non sentirsi proprio per niente rappresentanti da lui. Figuriamoci se si sognano di accettarlo come candidato sindaco, o qualcosa del genere. Come finirà questa vicenda? Con la divisione locale di un partito appena nato, e già soffocato nella culla? Sarebbe davvero un grande risultato per Tidei, designato di fatto dai vertici dei DS per rappresentare il territorio. Sarebbe davvero una bella rappresentanza, la sua.
La situazione confusa all’interno del PD non è però, secondo me, l’unico fattore a produrre una grande cautela generale. Piuttosto io vedo un’altra evidenza: la fase storica che stiamo vivendo nella nostra città è così preoccupante e delicata che necessita di molta prudenza, di molta accortezza. Il sindaco dovrà essere una scelta estremamente meditata e del tutto condivisa. Dovrà essere uno bravo, capace di mostrare qualità umane di alto spessore e capacità amministrative, perchè il suo compito sarà sicuramente difficile. Basterebbe riferirsi alle recenti e discordanti dichiarazioni dell’ex sindaco e dell’attuale commissario in fatto di finanze: il primo le ha definite in ordine, il secondo preoccupanti (oh che terribile dilemma stabilire ora a chi dei due giovasse non dire la verità).
Dell’esperienza amministrativa appena trascorsa, sono disposta a salvare persino alcune cose, (tra cui qualche iniziativa all’inizio del mandato, il sostegno concreto alle istituzioni scolastiche - l’ho visto e sarei un’ipocrita a negarlo- la fondazione della scuola di musica, le attività museali del castello, l’avvio di collaborazioni con le università romane) ma non a caso nessuna di queste attività ha legami con la gestione del territorio, del demanio, dell’edilizia, del personale. E’ qui, su questi nodi cruciali, che la giunta Tidei ha completamente, e vorrei proprio dire drammaticamente, fallito e di fatto è caduta, con un rumore assordante di cocci, lì a dimostrare con totale evidenza come le cose fossero ormai rotte da tempo dentro la maggioranza, e soprattutto fuori, nel consenso della gente. Il fenomeno più chiaro che abbiamo visto in questi due anni e mezzo è stato solo il prolificare di cantieri, quello di Valdambrini è gigantesco: che ci voleva a imporre una Valutazione di Impatto Ambientale? Non avrebbe significato per forza un rifiuto; avrebbe probabilmente solo imposto soluzioni in termini di viabilità, sicurezza idrogeologica, presenza di una scuola. Ma no, in questa città prima vengono gli interessi dei pochi e poi quelli della collettività. Forse, e se non disturbano chi conta.
Del resto queste cose non le vado dicendo solo io, tutt’altro. Circolano in molti ambienti e circolano soprattutto nel cosiddetto “Tavolo del lunedì”. E’ qui che io sono approdata quando, da semplice cittadina, cercavo delle notizie “vere” e documentate sulla sede comunale (e non la solita propaganda di cui abbiamo avuto piene le tasche). E’ qui che io ho visto gente disinteressata e capace, per la maggior parte di sinistra ma anche di altre provenienze politiche, opporsi al malgoverno o lottare per migliorare le cose. E da qui, dal “Tavolo del lunedì” che io vedo una possibilità (che dovrà trasformarsi in atto), la possibilità più seria e valida per un governo diverso della città, onesto nei fatti e non nelle chiacchiere, attento al rispetto delle regole e alla risoluzione dei problemi, attento ad affermare, sopra gli interessi particolari, gli interessi della città. E il candidato sindaco? Ci vuole pazienza, nel designarlo. Dovrà essere necessariamente una scelta meditata, di gente responsabile che vuole fare le cose con accortezza per amore della nostra città, per il futuro dei nostri ragazzi. Gli unici degni e importanti interessi da tutelare.
Paola Rocchi

1 commento:

Anonimo ha detto...

Paola non scherzare, il retrogusto gustoso non può perdersi nella sciapita subordinazione ad uno semplicemente "capace di mostrare qualità umane di alto spessore e capacità amministrative". Serve uno novità vera!Anche perché la persona che, mi sembra, hai in mente per questo ruolo non coincide con quanto dici. Ho visto arroganza e saccenza in lui, e troppo veleno per ragionare serenamente.
E poi chi come me ha abbandonato la discussione del "Tavolo" da qualche tempo, perché sterile e politichese, abbisogna di uno stimolo sensazionale: una donna candidata a Sindaco, con un nome nuovo ma che raccolga consensi. Basta elefanti e mammut, basta larghintesionisti! Candidature dal basso, finalmente! E a quel paese i partiti e i loro bilancini. Ma che ci voleva dopo Tidei a dire: faremo tutto il contrario di quello che ha fatto lui... e invece sembra che bisogna fare qualunque cosa per sconfiggerlo, anche allearsi con chi nel centrodestra lo ha fatto cadere, da dentro e da fuori.
Altro che scontenti, se volete il voto degli schifati (sempre di più, ve lo assicuro) non propinateci minestre riscaldate o gerarchi della politica.
Uno scontento (non metto il nome per evitare di finire in lista come rappresentante degli scontenti. Solo per i loro voti)