30 novembre 2007

Uno contro l'altro; e noi?



L'altro giorno avevo stimolato il popolo del blog a cercare un leader naturale ed avevo concluso con l'affermazione che questo leader, oggi a Santa Marinella, non fosse presente o almeno non fosse evidente. Non manca solo il leader ma è sparito anche il ruolo dei partiti anzi, sono spariti i partiti. Sono attraversati da una crisi che non è politica ma un vero e proprio fallimento organizzativo e gestionale, annullati dal loro stesso immobilismo. E che la situazione sia stagnante è una realtà sotto gli occhi di tutti. Cosa si attende? Che qualcuno faccia la prima mossa ma possibilmente senza disturbare il sonno di nessuno. Allora da una parte attendono, con ansia e trepidazione, la discesa in campo del Faraone. Nel caso in cui il candidato fosse lui sono tutti disposti a turarsi il naso e ad erigere un muro contro il vecchio che tenta di avanzare di nuovo; se il Faraone non si candidasse si andrebbe alle urne ognuno per conto suo. Dall'altra parte, la sinistra, è la stessa musica. Nessuno vorrebbe fare una lista con lui ma tutti vorrebbero, in un modo o nell'altro, danneggiare il Greco, quello con la barba bianca.
Basta! Non può cambiare nulla se non cambia chi deve fare cambiare le cose. ( letta così è un casino, vero? ma abbiate pietà, è anche tardino ). Si rischia l'avvitamento a tentare di andare alle elezioni sempre contro qualcuno. Bisogna cambiare registro ed andare alle elezioni per qualcosa, in favore di qualcosa, e se cerchiamo un argomento valido il solo futuro della nostra città vi pare poco? In fondo sono passati due mesi dal giorno fatale, dalla data a partire dalla quale sembrava che con un colpo di mano potesse cambiare tutto e invece non è cambiato nulla. Il tempo passa e stiamo perdendo l'occasione di cambiare tutto veramente, di dare un volto nuovo ed una nuova vita a questa città.
C'è un accerchiamento sempre più pressante da parte dei gruppi di potere che hanno governato, stanno governando e vorrebbero indisturbati continuare a governare non con l'appoggio del popolo ma manifestando un vero e proprio disprezzo per la gente. Quel che è rimasto dei partiti, ben poca cosa, è in grado di produrre solo generali, senza nemmeno luogotenenti.
Serve una vera rivoluzione morale, culturale, materiale. La rivoluzione, cantavo da ragazzo, è come il vento ma sembra che, nonostante questo vento, a nessuno girino più le pale.

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